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Guzzanti, soldi dello Stato per il film contro lo Stato

Sabina Guzzanti

L'equazione? Istituzioni uguale mafia. Ma se si tratta di "vil denaro"...

Francesca Canelli
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"Il Pil mafioso tiene in piedi l'economia italiana. Le mafie sono la colonna vertebrale della nostra economia, garantiscono la liquidità e spesso fungono oggettivamente da ammortizzatoi sociali". Così Sabina Guzzanti aveva criticato lo Stato (certo non una novità) in un discorso di questa estate: si trovava in via D'Amelio per la commemorazione del giudice Borsellino. Lo Stato, in esterma sintesi, corrisponde alla mafia. Dunque lo Stato, s'immagine, per la Guzzanti è meglio evitarlo. Figurarsi gli aiuti di Stato. Eppure... Paradossi - Eppure la Guzzanti sta per distrubire un nuovo film, La trattativa: "Come 'Draquila' e 'L'Italia che trema' - ha rivelato la Guzzanti - il film verrà distribuito dalla Bim e farà molto discutere. Anchè perché sono sicura che la maggior parte degli italiani, anche chi legge il giornale tutti i giorni, abbia le idee confuse su come si collegano i fatti di mafia e soprattutto le loro implicazioni". Fin qui tutto normale, una pellicola di contro-informazione come è solita produrre l'attrice. Eppure per girare il film, la Guzzanti ha chiesto i fondi proprio allo Stato. Un paradosso, insomma. Critica l'apparato ma ne accetta l'aiuto. Un'inchiesta sui lati oscuri delle istituzioni finanziata dalle istituzioni stesse. 

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