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Sfera Ebbasta indagato per istigazione alla droga? Opportunismo politico

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Davide Locano
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«Eroina, sii la mia morte, Eroina, è mia moglie ed è la mia vita. Perché un ago nella mia vena, porta al centro della mia testa e sto meglio che se fossi morto...». Basterebbe questo famoso ritornello di Heroin contenuto nel primo album dei Velvet Underground (1967) per porre fine alle polemiche che ciclicamente ritornano sul pericolo dei testi di alcune canzoni su chi li ascolta. Il brano, scritto da Lou Reed, è tra l' altro una pietra miliare del rock. Un pezzo "maledetto" come potevano essere maledette le poesie di Baudelaire, Verlaine e Rimbaud. Citazioni di scrittori che spesso sono stati accomunati, negli anni, da parte di critici, studiosi e professori di letteratura con molte star del rock e con i loro testi. Tra l' altro Heroin è scritta da Lou Reed, morto nel 2013, che è considerato un poeta, oltreché un musicista. E se un artista di quel livello ha cantato temi così forti tanti anni fa in un' altra epoca, sembra veramente antistorico prendersela con le parole di Sfera Ebbasta, al secolo Gionata Boschetti, che si trova indagato dalla Procura di Pescara per istigazione all' uso di sostanze stupefacenti. Leggi anche: Perché Sfera Ebbasta è indagato tappa del tour Il fascicolo è stato aperto dalla Procura di Pescara, dopo un esposto presentato da due senatori di Forza Italia, Lucio Malan e Massimo Mallegni, che lo hanno presentato anche ad altre 18 procure di altrettante città dove si è esibito il cantante. La Procura di Pescara, in base a questo documento, ha deciso di indagare Sfera Ebbasta, per il concerto del 12 luglio proprio a Pescara. I due senatori, scrive il quotidiano abruzzese Il Centro, sostengono che, oltre a «frequenti oscenità», i testi delle canzoni di Sfera Ebbasta «si riferiscono pressoché tutti all' uso di droghe e spesso al loro spaccio, senza mai accennare alle negatività di tali pratiche, anzi prospettando tale stile di vita come simbolo di successo». C' è tanto opportunismo politico dietro questa iniziativa che sembra cavalcare anche l' onda del momento negativo del cantante. Il suo nome è anche tristemente legato alla tragedia della discoteca di Corinaldo (Ancona), «dove la notte tra il 7 e l' 8 dicembre hanno perso la vita sei persone: cinque giovanissimi tra i 14 e i 16 anni, e una madre che accompagnava la figlia», ricorda Il Centro. qualità artistica Al di là della qualità artistica dei testi in questione e dei comportamenti pubblici dell' artista, a stonare questa volta sono stati i due esponenti delle istituzioni. Secondo il loro metro di giudizio, dovrebbe essere indagato anche un Nobel della Letteratura come Bob Dylan. Classici come Mr Tambourine Man o Just like a woman fanno anche riferimento alla droga. Ma anche gruppi come i Rolling Stones o i Beatles o, per avvicinarci a Sfera, artisti italiani come gli Articoli 31 o Vasco Rossi, non la passerebbero liscia. Nessuno però si è mai sognato di andare in Procura per quererarli. La piaga della tossicodipendenza non si risolverà certo censurando canzoni o attaccando i cantanti. Che tra l' altro sono molto più spiritosi e acuti di certi politici. Basta pensare alla battuta di Brian Johnson, cantante degli AC/DC (non proprio secondo il luogo comune un gruppo di "bravi ragazzi"): «Ogni anno non vedo l' ora che vengano le feste natalizie per poterli andare a trovare e farmi delle overdosi di porchetta e vino dei Castelli Romani». di Giampiero De Chiara

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