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Miriana Trevisan: "Il mondo è fallocratico, Paolo Bonolis? Lasciamo stare, altrimenti..."

Cristina Agostini
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Ne ha per tutti Miriana Trevisan. L'ex lolita di Non è la Rai, ospite di Rai Radio2 a I Lunatici, ha ripercorso la sua carriera, a partire dal programma di Gianni Boncompagni: "E' stata un po' come una fiaba, perché in realtà era tutto irreale. E' stato un momento magico, particolare, un po' ne soffrivo perché mi sentivo amata da tutti ma in realtà da nessuno, a tratti mi sentivo una regina, a tratti no. E' stato comunque un momento esaltante". Leggi anche: Belen ha anche un cervello: come demolisce lo stereotipo della "bella e oca" "Mike Bongiorno non era tanto differente rispetto a quando era davanti alle telecamere", rivela la Trevisan: "Con lui c'era un rapporto un po' più affettuoso, lui mi prendeva continuamente in giro, aveva una grande ironia". Di Corrado: "Ho un ricordo veramente meraviglioso. Un uomo d'altri tempi, un principe azzurro, un cavaliere", e anche Raimondo Vianello "era così. Erano due persone particolari, generose nell'insegnare. Vianello mi faceva sempre la stessa battuta, mi incontrava nei corridoi e mi chiedeva: ma tu chi sei?". Poi l'affondo su Paolo Bonolis: "Ho lavorato anche con lui, è un grande paroliere, ha un vocabolario molto ampio... Poi tutto dipende dai gusti. Vabbè, alcune volte è un po'... Vabbè, meglio lasciar perdere, altrimenti entro in una polemica delle mie". E sul meetoo: "A chiunque subisca un abuso consiglierei di raccogliere prima, di fare qualunque denuncia pubblica o non, delle prove schiaccianti. La mia storia è iniziata da un articolo in cui raccontavo che effettivamente le cose vanno così, avrei portato avanti tutto con molta più sostanza, questa è una battaglia che va fatta, è evidente che siamo in uno stato fallocratico. Io avrei continuato a fare una battaglia in un certo modo, poi si è gettato tutto sul gossip".

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