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Gigi D'Alessio, a La Confessione racconta: "Alla camorra ho regalato un sacco di canzoni"

Ventura Cigno
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Gigi D'Alessio ha inaugurato la nuova stagione del famoso talk show di canale 9 La Confessione. Il conduttore Peter Gomez ha avuto modo di porre al primo ospite del programma alcune domande circa il fenomeno della camorra, con il quale anche i cantanti devono avere a che fare perché parte di un "rito di passaggio". Come riporta Dagospia, il cantante neomelodico ha spiegato, infatti, che Napoli è una città "a parte" in cui per viverci bisogna prestarsi a uno strano circuito. Gomez è andato subito al dunque, chiedendo a D'Alessio: "A Napoli secondo lei bisogna convivere con la camorra?", e lui ha spiegato che "A Napoli bisogna convivere con tutto, è una città a parte. Se vai in ospedale a fare le analisi devi dire: Io sono il cugino di quello, il parente di quell'altro per passare la fila”. A tal proposito, il direttore de Ilfattoquotidiano.it ha ricordato all'interprete l'episodio in cui ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Gigi è poi stato prosciolto dall'accusa ma ho voluto comunque soffermarsi sulla questione: "Sono andato a cantare ai matrimoni di tutti e nemmeno sapevo dove andavo a cantare perché a Napoli vai a cantare dappertutto. Non è che se ti chiama qualcuno gli chiedi: 'Chi sei? Dammi il certificato penale'". Dunque il cantare ai matrimoni o "l'aver regalato un sacco di canzoni alla camorra", tanto per usare un'espressione di D'Alessio, riguarda non solo gli interpreti neomelodici più in voga al momento ma anche i cantanti più famosi. Infatti, molto sinceramente, Gigi ha ammesso di essere andato per paura di ricevere ritorsioni se non avesse presenziato: "Magari non vai a cantare e che ne sai?".

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