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Maria Perego, Topo Gigio la ricordava così: "Ero il suo unico figlio, mi ha creato ascoltando Modugno"

Giulio Bucchi
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Ripubblichiamo qui di seguito "l'intervista a Topo Gigio" pubblicata da Libero nel 2010 e realizzata da Alessandro Dell'Orto. La creatrice del mitico personaggio idolo dei bambini, Maria Perego, è morta giovedì 7 novembre a 95 anni. Il modo migliore per ricordare una donna entrata nel mito della Rai e della tv italiana. Questa intervista è a Topo Gigio. Già, proprio al pupazzo, quel simpatico animaletto che ci ha fatto compagnia da bambini, ci ha fatto divertire da ragazzi e ci fa sorridere da grandi. Gigio, che sta per compiere 51 anni, ci ha abituati a vederlo cantare, recitare, ballare. Ora è il momento di sentirlo parlare, raccontare e raccontarsi (immaginatelo in piedi davanti al taccuino che risponde alle domande e non sta mai fermo). Il momento di conoscere la sua storia nei dettagli e - attraverso le sue parole - quella di Maria Perego, che l'ha ideato, costruito e lo anima da sempre. Gigio, a parte la recente pubblicità per la prevenzione dell'influenza A, è sparito da un po' di tempo dalla tv italiana. Troppo tempo. In compenso, resta un personaggio incredibilmente famoso in tutto il mondo, dagli Usa al Giappone. Buongiorno Topo Gigio, piacere. Oh, ma che manina morbida! «Ma cosa mi dici mai! Sono così in tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Il materiale si chiama moltoprene, una spugna a grana finissima». Visto di persona lei è piccolissimo. Quanto è alto? «Maria Perego, mia mamma, dice che misuro 22 cm. Io dico 23, vuole verificare?». Ma che fa, si mette in punta di piedi? «Così sono 23 cm! E non dica che ho la pancia, ci vuole un attimo a tirarla in dentro». In effetti sembra in forma. Per il resto si sente bene? «Ohh, ma perché?». Sa, è appena stato testimonial per la prevenzione dell'influenza A. «A fine estate sono a Roma per uno spettacolo e sono depresso, per niente soddisfatto. Mi chiama Alessandro Rossi, il manager, e propone lo spot. Accetto con entusiasmo, perché mi piace fare del bene e perché Maria preferisce lavorare con un montaggio e senza la diretta. Ma che fifa!». Mica avrà paura delle malattie? «Sono un po' ipocondriaco, ho preso da mamma. Le mani me le lavo volentieri e spesso». La doccia, però... «Maria dice che recito la parte di quello che non vuole fare il bagno, così poi a lavarmi sono gli altri e diventa un gioco. C'era anche uno sketch divertente: sono sotto la doccia, che canto. Si apre la tenda e appaio io sotto l'ombrello. E dico: “Quasi quasi mi bagnavo!”. Naturalmente tutto questo per esorcizzare la prigrizia dei bambini nel fare il bagnetto». Buona questa. L'influenza è sparita. «Perché porto fortuna. Da sempre». Da 50 anni. Anzi, ormai sono 51. Sta invecchiando anche lei. «Boh, non so. Non conosco le date e le ricorrenze e nemmeno i personaggi di Disney invecchiano, è un'abitudine fra noi opere di pensiero. Lei trova la filosofia di Platone invecchiata? No, il pensiero non invecchia, tutt'al più viene superato e si attualizza. Che è quello che faccio io». Non ha nemmeno una ruga. «Maria non me le ha fatte per lasciarmi con quest'aria poco saggia: ero e resto uno che si sente inadeguato alla realtà che mi circonda». Spot dell'influenza a parte, Topo Gigio appare sempre meno. Niente Zecchino d'oro, per esempio. «Non mi vogliono e non so perché». Qualcuno dice che l'hanno censurata per motivi politici. «Ma cosa mi dici maiiii! Non mi hanno mai lasciato fare riflessioni politiche, nemmeno con ironia». Cosa le sarebbe piaciuto dire? «Parlare della distribuzione del denaro, delle ingiustizie. In tv mi chiamano solo per le solite cose, ma io sono cresciuto come è cresciuto il mondo». Gigio è più di destra o di sinistra? «Mi piace seguire gli insegnamenti di Cristo e approvo le idee di Marx, là dove coincidono». Berlusconi la convince? «Vorrei conoscerlo meglio: lo dipingono nero o bianco. Ma lui veramente come è?». Mai parlato con lui? «Chiamò Maria una volta, ma non ci fu intesa. Erano gli anni in cui voleva far crescere le sue tv». A proposito di tv. Come mai è sempre più difficile vederla in Rai? «Forse in questo momento non servo, ma spero di ritornare. Per me e per i miei collaboratori». Quanta gente lavora con lei? «In pochi, quattro gatti». Detto da un topo fa un po' ridere. Approfondiamo. «Milvia Palmetti muove le mie mani. Cristiana Ferrari si occupa un po' di tutto. Simone Zanellato è specializzato nei meccanismi. Maria Perego scrive i testi e soprattutto, avendomi creato, cura il mio aspetto». Gigio, da sempre siamo abituati a sentire Maria Perego che racconta di lei. Questa volta facciamo il contrario: Topo Gigio racconta Maria Perego. «Ooohhh, che responsabilità. Maria nasce tanti anni fa a Venezia. Ma gira in tante città d'Italia perché è periodo di guerra e per suo papà è meglio non stare troppo tempo nello stesso posto». Che bambina è? «Molto dotata, a 6 anni suona il pianoforte al Conservatorio, poi si appassiona al teatro». Sposata? «Sì, con un uomo meraviglioso: Federico Caldura». Figli? «Ma cosa mi dici mai? Nessun figlio vero. Ma a fine Anni '50...». Che succede? «Maria, guardando in tv i propri burattini in cartapesta con tagli alla bocca e visi rugosi, si accorge che non rendono davanti alle telecamere. E si mette in testa di scovare un materiale nuovo». Lo trova. «In Brianza, nella vetrina di un barbiere, vede uno strano alberello di Natale, morbido. Chiede di poterlo toccare e capisce che è quanto stava cercando: in pochi giorni si procura una serie di fogli di moltoprene. In uno di quelli ci sono io». E come nasce? «Per avere idee nuove, Maria accelera e rallenta musiche famose. Ascoltando Modugno velocizzato, esce una voce che ricorda un topo. Così si mette a ritagliare i blocchi con le forbici, mi fa le orecchie grosse, gli occhi dolci, il viso appuntito. E debutto in tv, nel 1959, in “Alta Fedeltà” cantando “La sveglietta” di Modugno». Appunto, e la voce? «Viene affidata a Peppino Mazzullo. Maria l'ha sempre stimato come professionista, anche se non sono mai andati molto d'accordo. Peppino non mi ha mai sentito veramente figlio suo, ma so che ha lavorato con molto amore». Dopo l'esordio, il perfezionamento. «Quello che mi fa grande rispetto agli altri sono i movimenti». Appunto. Quale è il trucco? Si muove da dentro o fuori? «Non sono grottesco come un burattino e nemmeno aulico e drammatico come una marionetta. Sono più rapido, sono un pupazzo: cammino bene, tacco punta tacco, e mi sposto senza impacci». Come? «Da sempre mi anima solo Maria, in tutti i posti del mondo in cui vado. Infila due dita della mano destra in una guaina e così gestisce gambe e piedi. Un meccanismo particolare, mosso dalla mano sinistra di Maria, muove gli occhi e la bocca: ora riesco addirittura a scandire le vocali. Una seconda persona invece può dirigere le mie mani attraverso altri piccoli tasti». Geniale. Due curiosità: chi le sta dietro deve nascondersi? «Maria e gli altri sono tutti neri, abito e viso coperti». Seconda: come nasce il nome? «Mamma racconta sempre che ha scelto Gigio per ricordare il nipote della tata con la quale lei, da bambina, è cresciuta. Un modo per far capire che sono un po' campagnolo. Ma io mi sento di stirpe nobile perché Topo è un cognome che esiste da sempre». Lei è vanitoso? Si piace? «Ohh, ma cosa mi dici mai? Guarda, ho un bellissimo profilo greco. E poi gli occhi azzurri». Quanti corpi di Topo Gigio ci sono? «Infiniti perché il materiale, dopo tre giorni, diventa giallo». Gigio, torniamo alla sua carriera. Dopo la prima apparizione fa subito il boom e la chiamano per Carosello. «La tv capisce l'affare e si ingelosisce, ci tratta a calci in faccia e tentano di fermarci. Sa chi è l'unico pezzo grosso della Rai che ci difende in quel periodo?». Dica. «Enzo Biagi, il suo intervento evita il bisticcio, ma nel frattempo...». Che succede? «Guido Stagnaro si stacca dal gruppo e svende alla Rai il sistema che mi muove. Nascono altri personaggi, ma senza la mia naturalezza, il mio equilibrio: la gente dice sempre che sembro quasi vero. E il quasi fa felice Maria». Restiamo alla tv. Lei rompe con la Rai e che fa? «Ho la fortuna di diventare famoso all'estero, in tutto il mondo. Oh, le racconto questa che è bella». Prego. «Maria conosce Disney negli Anni '60. Dopo poco tempo lui le manda un biglietto: “Sei molto brava e sono contento che tu sia italiana, perché gli italiani ammazzano i propri talenti. Così sono certo che non mi darai fastidio...”». Grande complimento. Diceva dell'estero? «Vado subito in Svizzera, poi a Londra divento Sir Gigio, cioè lavoro per Sir Luke Grade. Ma la vera fama la conquisto negli Usa, al mitico “Ed Sullivan Show”. Sarò ospite per 94 volte: al secondo posto della classifica di presenze, nella storia di questo varietà, ci sono i “Beatles” con 26 partecipazioni!». Topo Gigio, ma cosa dice mai? «Durante una puntata, davanti a loro, mi metto una parrucca e canto “Love me do”, senza sapere che è il brano che amano di meno. Che figuuuuura». Altri incontri famosi? «Tutti i grandi del mondo dello spettacolo, da Gregory Peck a Lee Marvin, che si presenta un po' sbronzo per la paura e mi porta in scena con lui scatenando la gelosia del conduttore; da Kirk Douglas a Ginger Rogers». Gigio, scegliamo i due personaggi più clamorosi. «Louis Armstrong ogni volta mi vuole nel suo camerino. Un giorno mi procuro una tromba e lo imito, mentre lui mi doppia. E che ridere quando cerca di animarmi con le sue dita grandi grandi». Poi? «Michael Jackson. Quando ci conosciamo ha 12 anni e canta con i “Jackson Five”. Guarda Maria e chiede timidamente: “Posso provare a muoverlo?”». Gigio, quanti show ha fatto? «Più di 2000, 500 dei quali in Giappone con Maria che studia giorno e notte per imparare a memoria le parole giapponesi e capire come e quando muoversi in base a quello che dice Yamasaki, il doppiatore». Gran bell'impresa... «Mai come in Argentina». Perché? «Decidono di farmi ballare il Malambo e Maria fa mettere un ballerino vero davanti a me, così copia i movimenti delle gambe e i passi giusti. In più, sistema un microfono vicino ai suoi piedi e sembra che sia il rumore dei miei salti». Tanti viaggi, chissà quante avventure. Una da ricordare? «Partiamo da New York, si deve andare a Londra per uno show. La valigia in cui ci sono io viene persa all'aeroporto e Maria si trova tutta sola. La chiamano: “Signora, ha dimenticato suo figlio. Se vuole glielo passiamo al telefono”. E lei: “Ma no, non parla: è un pupazzo!”. Per fortuna nel frattempo la mia valigia arriva a Londra». Topo Gigio famoso nel mondo per la tv, ma anche per un film giapponese diretto da Kon Ichikawa (“Topo Gigio e la guerra del missile”) e per un fumetto disegnato da Dino Battaglia. A metà Anni '70, però, la si rivede in Rai: “Canzonissima” in coppia con la Carrà. «Con Raffaella un semplice rapporto di lavoro, lei si fa i fatti suoi». Nasce il tormentone “Ma cosa mi dici mai!”. «Un modo per dire: non lo capirò, ma penso sia così. Dimostrazione di inadeguatezza». Personaggi italiani conosciuti nel mondo dello spettacolo? «Ohhh, ho lavorato con tutti. In particolare ricordo Nino Manfredi, un uomo molto buono». Canzonissima, poi lo Zecchino d'oro con Cino Tortorella. «Mi ha voluto lui, il Mago Zurlì». “Striscia la notizia” recentemente l'ha attaccato, anche per colpa di Topo Gigio nudo... «Ma cosa mi dici mai! Greggio e Iacchetti mi hanno trattato con amore. Maria doveva decidere come farmi vedere sotto la doccia e ha pensato che con i calzoncini corti sarebbe stato ipocrita verso i bambini. Così mi ha messo un pirolino di plastica, niente di clamoroso». Parliamo di donne. Gigio si è mai innamorato? «Sììììììì, tante volte. In Italia ho preso una cotta per Heather Parisi. In Brasile per Regina, una ragazza della tv brasiliana, e a Madrid mi piaceva la morosa di Pelè». A proposito, Topo Gigio se ne intende di pallone? «Gioco benissimo, attaccante con il numero 10 come Maradona. Quando c'era Diego, tifavo Napoli». E ora? «Inter». Gigio, ultime domande veloci. 1) Personaggio dei fumetti preferito? «Diabolik». 2) Canzone preferita? «“Night and Day”, Rosy me la canta sempre». 3) Scusi, e chi è Rosy? «La mia quasi fidanzata quasi ufficiale!». 4) Rapporto con la religione? «Non ho fatto la comunione, nel mondo degli animali non si fa». 5) Gigio ha qualche paura? «Il buio, l'aereo. Ma le gestisco». 6) E la morte? «Sono immortale, Maria non mi ha insegnato nulla sulla morte». 7) Come si immagina tra 10 anni? «Un po' più virtuale». 8) Ha guadagnato molto? «Maria ha visto qualche soldo, ma molti li ha distribuiti». 9) Quanto costa costruirla? «Molto. Bisogna bloccare la fabbrica, pulire le macchine, iniettare il colore e poi, su 50 forme, molte vengono buttate per piccoli difetti. In più ci sono i meccanismi». Ultimissima. Gigio ha un sogno? «Che diventino tutti più buoooni». di Alessandro Dell'Orto

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