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Emma Marrone star del nuovo film di Muccino sull'Italia e gli italiani

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Maria Pezzi
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Gli anni  più belli è il titolo del nuovo film di Gabriele Muccino, distribuito dal 13 febbraio da 01. Il regista e i protagonisti Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, saranno ospiti il 4 febbraio durante prima serata del festival di Sanremo. Muccino racconta 40 anni di storia, di amicizia, di amori e di delusioni, ma anche l'Italia e gli italiani. E il cerchio si stringe intorno alla politica, salvando l'ascesa di Berlusconi, i suoi successi, e i fallimenti di altri politici, l'ossessione di Mani Pulite e l'idea del cambiamento,  l'indifferenza di chi non aveva il coraggio di difendere le proprie idee. Vedendo il film ci si rende conto di quanto gli italiani hanno dovuto sopportare, diventando “vigliacchi”, senza storia. “La paura della mediocrità e del fallimento mi accompagnerà sempre -  spiega Muccino - ma questi personaggi del film li amo tutti nello stesso modo. Con i loro errori e le loro fragilità”. Sono quattro amici: Giulio (Favino), Gemma (Ramazzotti), Paolo (Kim Rossi Stuart), Riccardo (Claudio Santamaria), nati negli anni '60, quando ancora si credeva nelle grandi ideologie. E' una generazione che si è arresa sentendosi inferiore ai loro padri. Il vero motore del film è il tempo, è lui il grande burattinaio che  fa accettare cose che si credevano impossibili una volta entrati nell'età adulta, tra sconfitte e vittorie, come accade a Riccardo, un artista senza talento, buono e sognatore, che sposa la donna sbagliata  (Emma Marrone) e perde anche la possibilità di vedere crescere il figlio. Giulio ha sempre avuto paura della povertà, e dopo la laurea in legge insegue il compromesso nei sentimenti e sposa Margherita (Nicoletta Romanoff), figlia di un ex Ministro della Sanità, che difende durante gli anni di Mani Pulite. Gemma è la donna che Paolo e Giulio a fasi alterne ameranno. Paolo crede che tramandare la cultura sia un dovere. E' un idealista che raggiunge i suoi sogni dopo la laurea in lettere. E' innamorato di Gemma da quando aveva 16 anni. Eccoli qui i nostri ragazzi, protagonisti di una grande amicizia, ma che hanno difficoltà a cavalcare tutti gli eventi di quegli anni: “Non so se c'è sempre la speranza di trovare la felicità - ammette la Ramazzotti - mi sento anche io un po' sbagliata. Le eroine non mi sono mai piaciute. Più interpreto personaggi come Gemma, più faccio pace con me stessa, nel film noi siamo la generazione silente, che in un angolo si è messa ad attendere gli sviluppi di molte situazioni. Credo che questa sia una storia che riguarda tantissime persone”. D'accordo anche Kim Ross Stuart, che dice: “Paolo appare come un perdente, ma attraverso una visone scevra da ogni vittimismo, raggiunge una vita piena”. Muccino,  ha fatto un buon film, nonostante ci siano stati commenti negativi. Diventare critico non è da tutti. Noi lo siamo, e difendiamo il film:  la storia c'è! “Questo film è pregno di tutto ciò che ho sognato nel cinema: da Fellini a Scola - conclude Muccino - è un'ispirazione”. di Annamaria Piacentini   

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