(Adnkronos) - "Sicuramente - evidenzia l'ad di Ferragamo - abbiamo aree di grande solidita' come il mercato americano che da parecchi mesi sta dando risultati superiori alle aspettative". Norsa sottolinea quanto e' importante il flusso di turisti che "in Australia piuttosto che a Singapore, Macao o Las Vegas alimentano una crescita nuova, di nuovi consumatori". "Abbiamo aree come il Giappone che e' ormai stagnante sa tanti anni. Dobbiamo lavorare su una nuova geografia del lusso che cambia continuamente" fa anche presente l'amministratore delegato della maison fiorentina. Che a proposito di filiera produttiva ricorda: "noi siamo made in Italy al 100%". Per quanto riguarda la Cina mainland, se il Pil potrebbe scendere sotto il 7%, l'impatto non sarebbe importante dal momento che pesa sui ricavi del gruppo per circa il 10%. E comunque, fa notare, "cresce del 7-8%: e' una normalizzazione della crescita dopo quella straordinaria degli anni passati, dovuta a una crescita di perimetro". Ora si dovra' guardare al "cambiamento politico che in Cina creera' discontinuita', ma sul lungo periodo tornera' alla normalita'". Per quanto riguarda l'Italia, "continuiamo ad avere una crescita significativa che viene in gran parte da consumatori non italiani, Russia e Cina al primo posto, ma con clienti che vengono anche da Ucraina, Indonesia, Nigeria e Angola". Ma cosa servirebbe per incentivare la crescita? "Visti piu' facili, infrastrutture, aeroporti e una comunicazione del nostro Paese che non riguarda solo le grandi citta', ma anche quelle secondarie. Servirebbe un'immagine dell'Italia felice dove la gente viene volentieri".