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Raoul Casadei morto di Covid a 84 anni. Uno sconvolgente caso di contagio di massa nella famiglia del re del liscio romagnolo

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Il Covid ha ucciso anche Raoul Casadei. Dopo le prime voci, arrivano conferme: il re del liscio romagnolo è morto a 84 anni, dopo essere stato ricoverato dallo scorso 3 marzo all'ospedale Bufalini di Cesena. Il coronavirus aveva contagiato tutta la famiglia del musicista, che vive nel ‘recinto’ di Villamarina, un insieme di case nella piccola località a due passi da Cesenatico, sulla Riviera romagnola. Di tutto il nucleo familiare, composto da quindici persone, solo il figlio Mirko, che da papà Raoul ha ricevuto le redini dell'orchestra di liscio più famosa d'Italia, è stato risparmiato dal virus.

Al momento del ricovero, le condizioni di Casadei non sembravano preoccupanti. "Sta benino", aveva confermato la figlia, sottolineando come la decisione di trasferire il celebre padre in ospedale fosse dettata più dalla precauzione che dalla reale preoccupazione, a fronte di un dato sul saturimetro non ottimale. Ma come spesso accade con questo maledetto virus, soprattutto con le persone più anziane e fragili, la situazione sanitaria è peggiorata improvvisamente e il tracollo è stato repentino.

A nulla è valsa la respirazione assistita con il casco, modalità che serve a scongiurare il ricovero in terapia intensiva. Gli auguri di pronta guarigione a Casadei erano arrivati da tutto il mondo della musiva italiana (un suo storico collaboratore, il clarinettista e compositore Moreno il Biondo Conficconi, è stato protagonista una settimana fa sul palco del Festival di Sanremo con gli Extraliscio, dopo essere risultato positivo al Covid a sua volta alla vigilia della kermesse all'Ariston). Poi la peggiore delle notizie.

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