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Aurora Ramazzotti contro Barbara Palombelli: "Questa è la cultura dello stupro". Una brutale rampogna

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"Questa è cultura dello stupro". Aurora Ramazzotti rovescia su Barbara Palombelli la peggiore delle accuse, soprattutto se mossa dal mondo femminile. Le parole della conduttrice di Forum sul femminicidio pronunciate davanti alle telecamere stanno scatenando da ore una ondata di proteste unanimi e bipartisan con pochissimi precedenti (e altrettanto rare eccezioni). 

 

 

 

 

 



 "A volte è lecito anche domandarsi se questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati oppure c’è stato anche un comportamento esasperante e aggressivo anche dall’altra parte?", è l'interrogativo posto dalla Palombelli, legando il tema del dibattimento, un litigio familiare, al dramma delle donne uccise dai loro compagni, una piaga molto italiana che ha registrato ben 7 casi nella sola ultima settimana.

 

 

 



"Mi fa paura pensare che la narrativa dello strumento di comunicazione più potente sia ancora così retrograda. Come si fa anche solo ad alludere al fatto che potrebbe essere colpa della vittima?", è la dura critica di Aurora Ramazzotti su Instagram. Quindi la influencer, figlia di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti, aggiunge il carico: "Quando parliamo di cultura dello stupro è esattamente questo quello che intendiamo.. "La cultura dello stupro è talmente intrinseca nella nostra società da avere uno spazio anche nella nostra televisione. Non normalizziamola". 
 

 

 

 

 

 

 

 

A difesa della Palombelli poche voci: Maria Giovanna Maglie, Giampiero Mughini. E Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia che all'agenzia Adnkronos spiega: "Barbara Palombelli ha ragione e ha detto una cosa ovvia. Quando ti si presenta davanti un fenomeno preoccupante ne indaghi le cause e le dinamiche, non capisco lo scandalo. Il racconto mozzato in cui non si vogliono studiare le dinamiche è un racconto privo di intelligenza delle cose. Ovviamente la vittima rimane vittima e il carnefice rimane carnefice, non si cancella certo l'elemento criminale. Ma di fronte ad un fenomeno che assurge a dimensione sociale, io voglio capire qual è l'innesco dei comportamenti violenti". "Io credo che ci sia una continua insistenza su questo tema della guerra dei sessi, anche nella virilizzazione della donna per cui la donna deve diventare sempre più 'uomo', ed è chiaro che questo crei delle tensioni ed è inevitabile che le crei. In alcuni casi, queste tensioni arrivano all'orrore dell'omicidio, del quale ovviamente resta l'orrore. Ma studiare le dinamiche che portano a questo è assolutamente necessario".

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