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Fedez, l'orrore contro il rapper: "Ecco perché sei malato. E se fossi stato grave...", chi è la bestia

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Gianluca Veneziani
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Ma non vi mettete una mano sulla coscienza prima di sbraitare sui social? Non riuscite a fermare il vostro odio neppure davanti a un problema di salute? E siete talmente sfacciati che non solo covate rabbia, ma vi sentite in diritto di pubblicizzare la vostra cattiveria e farla conoscere a tutti... Vi meritate un grosso applauso, davvero, voi leoni da tastiera, che non avete esitato a insultare Fedez, anche dopo che il cantante, in un video commovente, ha rivelato ai suoi follower di essere malato: «Sono qua per dirvi che purtroppo mi è stato trovato un problema di salute, che comporta un percorso. Un percorso importante che dovrò fare e che mi sento di raccontare», ha detto il cantante. Ora, potrete avere la peggiore opinione di Fedez e disprezzare le sue intemerate social e le sue campagne ideologiche a metà tra business e buonismo; potrete considerarlo il simbolo della degenerazione culturale del nostro Paese, in cui gli intellettuali sono stati sostituiti damediocri influencer. 

 

Però, davanti al Male che irrompe nella vita di una persona e alla confessione dolente che sceglie di fare, dovreste avere la capacità di fermarvi e di esercitare quella piccola grande virtù chiamata pietas. E invece niente. Tra i vari messaggi di affetto e di sostegno al cantante e alla sua famiglia, sono fioccati anche tanti commenti pieni di insulti, di sospetti e paragoni di cattivo gusto, di odio gratuito. È come se l'annuncio del Male, oltre ad attirare solidarietà, generi altro male, molto più insopportabile e, ahinoi, incurabile: quello dei cretini e dei cattivi (spesso le due cose coincidono). Ecco che allora su Twitter e Instagram trovavi chi accusava Fedez di «spettacolarizzare» il suo dolore e di «farsi pubblicità». «Stare male è brutto, ma "pubblicizzare" è ancora più brutto», scriveva un utente, «Conosco tante gente con problemi di salute, ma non lo sbandiera ai quattro venti», rincarava la dose un altro, «Molte persone hanno la stessa malattia, ma non lo postano sui social per avere compassione. Questa, secondo il mio parere, è solo mania di protagonismo», infieriva ancora un altro. 

 

Poi c'erano quelli del "chissenefrega" al suon di «È un problema suo», «E sticazzi!», con tanti saluti a ciò che resta dell'umanità. E, ancora, c'erano i morbosi, che volevano saperne di più sulla malattia e azzardavano ipotesi bislacche, tipo che Fedez sia in quello stato per colpa dei troppi tatuaggi («Se dovessi scommettere, è la stessa malattia che Michael Jackson ha contratto per l'eccessiva decolorazione della pelle. Lui per l'eccessiva colorazione...»). Da qui anche i sospettosi e i complottisti, che si chiedevano perché Fedez non abbia rivelato il tipo di male, e o minimizzavano («Se era una malattia grave, non lo diceva pubblicamente») oppure sostenevano che esso sia la conseguenza della vaccinazione anti-Covid: «Tre vaccini... Voi che ne pensate?», scriveva un illuminato dei social. Per la stessa ragione, cioè per essersi vaccinato e aver fatto promozione a favore della vaccinazione, Fedez non sarebbe degno di ricevere solidarietà: «Quanto male ha augurato a chi, non volendosi far vaccinare, cercava di tutelare la sua salute? Non merita la mia compassione», proclamava un hater No Vax. A ciò si sommava l'invidia sociale, la rabbia di chi si sentiva in diritto di offendere il cantante perché ricco. «Fedez fa un tweet e tutti a dire "povero", e noi del popolo?», «Pensa a chi deve lottare col servizio sanitario senza avere tempo per selfie e tweet», recitavano alcuni messaggi pieni di odio di classe. 

Per ciò che può valere, a Fedez va la nostra solidarietà e il nostro augurio di pronta guarigione, ai suoi odiatori il disprezzo per la loro stupidità pari alla loro mancanza di sensibilità. Ma al cantante ci permettiamo di dare anche un suggerimento: magari da ora Fedez usi con più cautela i social. A tanti follower corrispondono tanti hater. E in questo momento il cantante ha bisogno di farsi inondare solo dell'amore di chi gli vuole realmente bene, a cominciare dalla sua famiglia. In gamba, Federico Lucia. Non vedo l'ora di tornare a criticarti per quello che dici, non appena sarai tornato in piena forma.

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