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Laura Pausini: "Non canto Bella Ciao". E la sinistra la lincia

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E scattò il linciaggio di Laura Pausini. La ragione? In Spagna si è rifiutata di cantare Bella Ciao nel corso di un programma televisivo. La cantante, famosissima in Spagna, era ospite del programma El Hormiguero, uno show musicale. E ad un certo punto, in un gioco di sfide musicali, il conduttore Pablo Motos la ha invitata a cantare Bella Ciao, inno partigiano e della sinistra italiana nonché colonna sonora della celebre serie tv spagnola La casa di carta.

 

Ma, come detto, la Pausini ha detto "no". Nessuna polemica in studio, ma sui social è scattato il tiro al piccione. La Pausini in studio ha spiegato: "No, no, no... È una canzone molto politica e non voglio cantare canzoni politiche...". Finita lì? Nemmeno per idea. Per esempio è passata all'attacco Adriana Lastra, deputata socialista spagnola, che ha tuonato: "Rifiutarsi di cantare una canzone antifascista dice molto della Signora Pausini e niente di positivo". Il collega del Parlamento Europeo, Ibán García, ha rincarato la dose: "Né con i democratici, né con i nazisti. Uguale".

 

Un fiume di polemiche, molto sospette. Tanto che Laura Pausini è stata costretta a rispondere e precisare: "Non canto canzoni politiche di destra o di sinistra. Quello che penso della vita lo canto da 30 anni. Che il fascismo sia un imbarazzo assoluto sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per la propaganda politica. Non inventare ciò che non sono". Tutto corretto, lineare. Eppure, un "no" a Bella Ciao, la sinistra proprio non può accettarlo...

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