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Cristina D'Avena, schiaffi alla sinistra: "Cosa canto alla festa FdI"

Cristina D'Avena

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Cristina D’Avena ha deciso di intervenire pubblicamente dopo essere stata crocifissa per aver accettato di cantare alla festa di Fratelli d’Italia, che si svolgerà in Piazza del Popolo a Roma. La D’Avena ha subito commenti e considerazioni feroci, soprattutto da parte della sinistra e degli attivisti LGBTQ+. “Preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono”, ha esordito la cantante. 

 

 

“Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta - ha ricordato - nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà. Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica”. 

 

 

“Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso - ha sottolineato la D’Avena - ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse questa un’ottima occasione per dimostrare che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di gatto, Mila e Shiro… sono inni di leggerezza e di fantasia - ha chiosato - e di nessuna altra natura o pretesa”.  

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