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Luciana Littizzetto-choc contro la prof: "Se le hanno sparato..."

Hoara Borselli
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Si sa che la gente dà buoni consigli, sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare il cattivo esempio, cantava De André. Quando a dominare è la regola del “consenso” a qualunque costo, vale tutto. Pur di compiacere i giovani, che sono quelli che smanettano a raffica sui social e sciorinano like senza risparmiarsi, i vip fanno a gara a leccargli le terga con dovizia. Alcuni di questi personaggioni, per il terrore di perdere popolarità fra gli adolescenti, si compiacciono di tutte le cazzate che fanno e li difendono a spada tratta. Ti sdrai sul grande raccordo anulare e impedisci a dei poveri cristi di andare al lavoro,al grido “Salviamo le margherite?” Ecco che arriva il fotografo vip, Oliviero Toscani, a dirci che «vale la pena scatenare l’ira di dieci automobilisti per accendere la luce su un problema che riguarda tutti noi». Al netto del fatto che gli automobilisti adirati non fossero dieci ma molti di più, le viene troppo difficile - caro Toscani -, pensare che la limitazione della libertà personale non è una questione di numeri ma la violazione di un diritto? Probabilmente si, troppo scomodo inimicarsi i ragazzotti.

 

 


SOLIDARIETÀ

Mica solo vip uomini, però, hanno paura di risultare impopolari fra i giovani. Volevamo farci mancare la solidarietà che Luciana Littizzetto ha palesato verso quegli studenti che hanno impallinato con la pistola ad aria compressa la docente di Rovigo? Cornuta e mazziata, è il caso di dirlo. Eh già, se fosse stata più empatica con i poveri scolaretti,questi mica si sarebbero sognati di spararle addosso. Ai microfoni di Radio Deejay, Lucianina - come la chiama amorevolmente Fabio Fazio -, si è così espressa in merito alla vicenda della professoressa: «Bisogna imparare ad avere a che fare con questi energumeni. Se sei debole, loro ci marciano tantissimo. I ragazzi fiutano la debolezza.
Non esiste una classe ingovernabile, esistono professori molto bravi con i quali i ragazzi stabiliscono una relazione e altri con cui non ci riescono. È anche colpa del professore, è l’empatia, è quel qualcosa che fa intuire ai ragazzi che li ami, che sei lì perché ti piace, ti interessa veramente quello che pensano. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa». E aggiunge: «Ho insegnato per 9 anni e nessuno mi ha mai sparato». Che brava! Lei si che è stata capace di governare gli energumeni, a differenza di quella mollacciona di Rovigo che si è meritata la punizione.

 

 

 


GIUSTIFICAZIONE

Sono ingenerosa se dico che trovo queste esternazioni deliranti? Possibile che la paura di risultare impopolare fra i giovani, porti a giustificare un atteggiamento che andrebbe condannato senza sé e senza ma? Cosa vuol dire, i ragazzi fiutano la debolezza? Che l’insegnante per farsi rispettare deve indossare prima di entrare in classe l’armatura da Power Rangers e dimostrare che è più forte di loro? Il rispetto per il ruolo di un docente e ancora prima per la persona, per la Littizzetto, passa attraverso un gioco di potenza? Non dovrebbe essere un valore acquisito a prescindere? Oggi il professore, domani il ragazzino debole, è legittimato a subire botte dal compagno più forte? Il bullismo è proprio su questo perverso principio che fonda le sue radici. Il più forte che si scaglia sul più debole. Ma si rende conto della gravità di tali affermazioni? Un discorso, il suo, che potrebbe valere per tutto. Anche per la donna stuprata, troppo debole per contrastare l’orco famelico che, “fiutata la tua debolezza” ti salta addosso. La vittima che diventa colpevole. Se non sei empatica con il possibile aggressore, può succedere. Non si condanna chi compie il gesto, ma si punta il dito su chi il gesto lo subisce . Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara non è rimasto indifferente alle parole della Littizzetto e ha così twittato: «Quando uno studente spara ad un insegnante non ci sono se e non ci sono ma. Educhiamo al rispetto sempre e comunque». Cara Luciana, lei sempre così attenta e pronta a farci la morale, accusandoci di essere disattenti alle minoranze, pur di sentirsi moderna e di stare al passo si è schierata con chi non merita attenuanti,dimenticando l’importanza della parola “rispetto”. Un valore che non può essere predicato a fasi alterne in base alla convenienza. Parafrasando al contrario la canzone di De André: «La Littizzetto, sentendosi come Gesù nel Tempio, ha dispensato cattivi consigli dando solo un cattivo esempio».

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