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Fiorello, "l'incontro con Maurizio Costanzo": come si è "salvato"

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"L’incontro con Maurizio Costanzo, che lo faceva rigare diritto, fu la sua rinascita, gli ridiede rigore, orari": Catena Fiorello parla del fratello Rosario in una lunga e intima intervista col Corriere della Sera. Quando la giornalista le ha chiesto se il trasferimento dello showman da Roma a Milano fosse coinciso con l’uscita di suo fratello dai problemi di cocaina, lei ha risposto: "Aveva cambiato città per cambiare vita. Si svegliava presto, usciva e lavorava a testa bassa. Aveva detto basta e l’aveva messo in pratica. L’ho ammirato tanto perché non doveva essere facile e perché i suoi momenti di debolezza non li ha mai fatti vedere a nessuno di noi". 

 

 

 

Catena, scrittrice, ha rivelato anche quanto sia paterno e protettivo suo fratello: "Da quando papà è morto, nel ’90, fa tutto quello che faceva lui. Si occupa dei compleanni di mamma come delle malattie di famiglia. Quando mi sono operata di tumore al seno, il primo ad arrivare in ospedale, alle sette del mattino, è stato lui. Ha fatto ridere tutti i medici che mi stavano portando in sala operatoria".

 

 

 

Infine ha parlato di tutta la sua famiglia. Lei, infatti, è la terzogenita di quattro fratelli: di Rosario, lo showman; di Beppe, l’attore; di Anna, negoziante, la più riservata. Quando le è stato chiesto come sia possibile che in una famiglia ci siano ben tre fratelli di talento, lei ha detto: "Credo che faccia tutto la natura: è come quando da genitori biondi nascono tre biondi. Ma più che di talento, preferisco parlare di vocazione. Metta noi: vedevamo mio padre cantare perennemente; a 18 anni se lo voleva portare via il circo perché sapeva cantare, ballare, intrattenere, fare tutto. Inscenava le serenate sotto le finestre delle fidanzate dei suoi amici disperati d’amore. Cantava E vui durmiti ancora, che poi Rosario ha inciso con Andrea Bocelli".

 

 

 

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