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Fiorello, la confessione: "Mangiavo due rosette vuote"

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Fiorello si racconta a 360 gradi. E ricorda soprattutto un momento della sua vita: quello in cui decise di trasferirsi a Milano per lavoro. Non tutto però è sempre andato liscio. Lo showman siciliano, intervistato dal Corriere della Sera, ha raccontato che prima del successo non riusciva nemmeno a farsi servire due michette dal fornaio: "Una volta entrai dal fornaio e mi misi in fila per comprare due rosette vuote. Mangiavo quello, due rosette vuote. Vedevo che mi superavano tutti e non capivo il motivo. Dopo un bel po’ il panettiere mi spiegò che, se non avessi preso il numeretto, gli altri avrebbero continuato a superarmi. Ma che ne potevo sapere che c’era il numeretto, chi l’aveva mai visto...".

 

 

 

Parlando degli inizi della sua carriera, poi, Fiorello ha detto: "A pensarci ora, vi giuro, mi faccio tenerezza da solo...". Tutto inizia quando Claudio Cecchetto lo chiama a Milano per lavorare a Radio Deejay: "Si trattava di accettare uno stipendio decisamente più basso di quello che avevo con la Valtur e di acconciarsi a fare la pianta. Che cos’era la pianta? Semplice: non dovevi fare nulla. Soltanto stare alla radio a osservare, a vedere quello che facevano gli altri, ad assorbire, a imparare".

 

 

 

I primi tempi a Milano, comunque, non sono stati per niente facili. Tanto che a un certo punto lo showman ha anche pensato di andarsene e tornare in Sicilia: "Non mi facevano fare nulla, non ne potevo più di stare a Milano. A un certo punto mi do un tempo. Ma non un tempo lungo, una scadenza breve: se tra una settimana non avrò fatto nulla, me ne torno al lavoro ai villaggi". Di lì la svolta: "Cecchetto mi chiama per andare a fare Deejay television su Italia Uno. Non sapevo che cosa bisognava fare ma l’ho fatto. Aspetto che vada in onda la prima puntata e tra me e me penso: ce l’ho fatta, adesso sono famoso. Adesso esco di casa e mi riconosceranno tutti".

 

 

 

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