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Ambra Angiolini, travolta dagli insulti per Crosetto: "Striscia"

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Una valanga di insulti ha travolto Ambra Angiolini per aver difeso Guido Crosetto sul palco del Concertone del Primo maggio dove era stato attaccato dal professor Carlo Rovelli. "Resto convintissima di quello che ho detto, l’ho fatto per una questione di umanità, di correttezza. Sul palco del Concertone non c’è alcuna censura", ha detto la conduttrice a Il Corriere della Sera. "La liturgia dei media vuole che quando si esprime la propria opinione, occorre sapere che se non è previsto un contraddittorio (e un concerto non è una tribuna politica) non si possa attaccare un assente. Io ho precisato questo, senza entrare nel merito", ha aggiunto Ambra, che la tv la conosce bene: "Sono meccanismi base della tv che ormai conosco bene anche se non c’è più Boncompagni che mi parla nell’orecchio. Ormai le ho imparate le regole, lui mi ha insegnato tutto molto bene", ha concluso.

 

 

Tanto è bastato per scatenare il popolo social di sinistra: "Ad Ambra, dopo tanti anni, non hanno tolto l'auricolare dall'orecchio. Solo che non c'è più Boncompagni a dettare ordini ma qualcun altro a ordinare fesserie", scrive uno. "Ambra ha iniziato bene il concertone... Ma lo ha finito strisciando", attacca un altro. E persino Tomaso Montanari commenta: "Penosa e inadeguata la ramanzina di Ambra a Rovelli, per il mancato contraddittorio con Crosetto. Come si fa a mettere sullo stesso piano il potere di un ministro, con pressoché tutta l’informazione ai suoi piedi, e la voce contro di un libero intellettuale? Vorreste anche qua le parti uguali tra diseguali?".  

 

 

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