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Carlo Buccirosso, "L'erba del vicino è sempre più verde": successo al Manzoni

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Enrico Paoli
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Diciamolo subito. Quanti solo coloro che dopo aver visto quel film (“noi e la Giulia”) ne sono rimasti stregati, innamorati proprio? Pochi mi sa. Ma in pochi, forse, ricordando che per quella pellicola di Edoardo Leo, Carlo Buccirosso, straordinario interprete e autore, ha vinto il David di Donatello per il miglior attore non protagonista, nel 2015. In troppi, ancora oggi, associano il volto e il nome di questo grande artista napoletano, uno che ha paura delle standing ovation – “soprattutto quelle postume” -  all’avventura con Vincenzo Salemme. Che c’è stata, sia al cinema che in teatro. Ma oggi Buccirosso è un’altra storia, un’altra avventura. Come dimostra la commedia – “l’erba del vicino è sempre più verde”- che lo ha portato a Milano (in scena al teatro Manzoni sino al 14 maggio) a raccogliere un altro merito successo.   La pièce è un giallo in cui si ride molto o, se si preferite, è una commedia venata di mistero, declinata in salsa napoletana.  Con un grande modello, però: Alfred Hitchcock.

Un meccanismo perfetto per mettere alla berlina un male dei nostri tempi. "Ritengo che il tema vero della pièce sia quello dei social” - spiega Buccirosso, “fanno perdere l'equilibrio della propria vita. Si pensa che gli altri abbiano chissà che cosa e inseguendo dei miraggi si perde il contatto con la propria vita". Carlo Buccirosso è autore, regista e protagonista di questa nuova commedia che si muove tra risate e suspense. Un irreprensibile funzionario di banca, da tempo in crisi matrimoniale, vive un momento di profonda insoddisfazione. In continua spasmodica ricerca di libertà e di nuove esperienze di vita, si ritroverà presto soggiogato dalla sindrome dell’erba del vicino. E se quel senso di attrazione verso colui che è diverso da te e che riesce in tutto più di te si trasformasse in un’irrefrenabile follia omicida? Uno spettacolo travolgente, carico di mistero e ironia, che tiene con il fiato sospeso. Ma soprattutto è una grande prova d’attore, la certificazione di quanto Buccirosso sia in grado di lavorare in proprio.  "E' Tutto fatto in casa. Non è che non ami i classici, vedo un’inflazione, non sono soddisfatto. Li fanno in troppi. Facendo testi propri, ho avuto questo dono dal Signore. Poter scrivere e dire delle cose a una massa di persone enorme come quella teatrale è un privilegio". E un altro privilegio è poter assistere ad operazioni così valide, in tempi di produzioni sfornate in serie.

"Con lui c’è un cast spettacolare, che racconta tanto del mondo partenopeo sempre pieno di folklore e di battute dette con un ritmo mai una volta fuori posto. Si esaltano, su tutti, in particolare le bravissime Maria Bolignano ed Elvira Zingone", così come ha fatto notare Massimiliano Benaggi nella recensione allo spettacolo pubblicata su TeatroMusicaNews. 

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