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Fabio Fazio, esplode il caso-Patrick Zaki: silenzio sull'orrore in Israele

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Non poteva certo immaginarsi, Fabio Fazio, una congiuntura tanto sfavorevole: il primo ospite di Che tempo che fa, al via domenica prossima su Discovery e il Canale Nove dopo 23 anni sui tre canale Rai, sarà Patrick Zaki.

A gettare una luce sinistra sulla intervista è la guerra aperta scoppiata sabato mattina tra Israele e Hamas: l'orribile catena di "raid" dei terroristi palestinesi oltre il confine meridionale, centinaia di vittime civili israeliane (e straniere) e i rapimenti indiscriminati nei sanguinosi attacchi ai kibbutz, ai villaggi israeliani, perfino a un rave party nel deserto del Negev, a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza. Tutto ripreso dai telefonini delle vittime, ignare, e da quelli dei carnefici, che invece hanno usato le sconvolgenti immagini dei morti e dei feriti come avvertimento al nemico ebraico e al mondo intero.

 

 

 

In questo scenario terrificante, qual è il biglietto da visita di Zaki per Fazio? I suoi post su X (l'ex Twitter): da due giorni, se si eccettua un post di complimenti per il pareggio del Bologna contro l'Inter a San Siro, sabato pomeriggio (quando l'orrore di Hamas si era già svelato a tutti), lo studente egiziano dell'Università di Bologna liberato qualche mese fa anche grazie all'intercessione del governo italiano dopo mesi di processo "politico" a Il Cairo ha condiviso solo accuse al premier israeliano Benjamin Netanyahu, definito "serial killer", per la reazione che ha portato ai bombardamenti su Gaza.

Nemmeno una parola, dal novello idolo di Elly Schlein e della nostra sinistra, per le foto e i video delle vittime israeliane innocenti, colpite dai terroristi islamici proprio per choccare l'opinione pubblica internazionale. Anzi, Zaki si spinge oltre: l'unico post condiviso riguardo alla brutale operazione-macelleria di Hamas, è quello diffuso dalla propaganda palestinese che mostra dei miliziani intorno a una donna israeliana terrorizzata con in braccio un bambino. Gli aguzzini rassicurano: "Non toccatela, datele una coperta, mostriamo al mondo quanto siamo umani". In quegli stessi minuti, stavano massacrando centinaia di persone. Zaki, come tutti, lo sapeva ma ha volutamente omesso dal suo feed di X ogni tipo di notizia al riguardo. 

 

 


 

Viene da domandarsi: chissà se Fazio, libero dalle briglie di viale Mazzini, chiederà conto dell'omissione al suo ospite, chissà se ne sottolineerà la miopia ideologica e l'accecamento in nome della "causa palestinese". Svelando al Corriere della Sera il nome di Zaki, il conduttore savonese spiegava, poche ore fa: "L’importante è che i nostri telespettatori ritrovino il programma". Un programma tutto sbilanciato a sinistra, senza più alcun freno. Impossibile pensare che le accuse a senso unico dell'egiziano-italiano d'adozione gli costino l'esclusione dal programma: non è mai accaduto in Rai, figurarsi su una rete privata.



 

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