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Matthew Perry, la teoria sulla morte: "Parlava in codice, una richiesta d'aiuto"

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Roberto Tortora
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“Oh, quindi l'acqua calda che ti scorre intorno vorticosa ti fa sentire bene? Sono Mattman!”. Questo è il testo dell’ultimo post pubblicato su Instagram da Matthew Perry, con una foto che lo ritrae sereno ad ascoltare musica nelle sue cuffie, di notte, nella piscina riscaldata della sua casa di Pacific Palisades, a Los Angeles. Pochi giorni dopo se ne sarebbe andato, annegando proprio in quella stessa piscina, forse in seguito ad un malore improvviso. Quel “Mattman” non è un errore di battitura, ma il nomignolo con cui piaceva chiamarsi e farsi chiamare Perry, da sempre adoratore del supereroe Batman e che ricorre spessissimo nella sua vita. Praticamente un post su tre richiama l’uomo-pipistrello e anche la sua piscina, sul fondo, ha il simbolo di Batman.

Nonostante sia passata quasi una settimana, però, non si conoscono ancora i motivi reali del suo decesso improvviso. Si sa soltanto che l’ultima persona con cui il Chandler di Friends ha parlato, oltre alla sua assistente Briana Brancato che l’ha trovato in piscina già esanime, è stata la modella e reporter 25enne Athenna Crosby, con cui ha pranzato venerdì 27, il giorno prima del suo tragico destino.  Così, dietro a quel “Mattman” e a tutti gli altri messaggi che si ispirano all’eroe dei fumetti c’è chi prova a lanciarsi in una teoria complottista, fatta di messaggi in codice, richieste d’aiuto lanciate dall’attore prima che fosse troppo tardi. È stata la stessa Crosby a smentire tutto e a spiegare come Perry in realtà fosse solo un grande fan di Batman e che la sua morte è stata solo un tragico incidente. La modella si spiega su Instagram: "Non avevo intenzione di dire nulla, ma dal momento che sono stata identificata, sì, questa sono io con lui venerdì scorso. Matthew era di ottimo umore. Mi ha parlato con entusiasmo dei progetti futuri, era felice e vivace. Sappiate che era in fase di guarigione, meritava più tempo su questa terra. Abbiamo perso una leggenda. Voglio dire solo che lui era normale quando abbiamo parlato, stava bene. Sono distrutta dalla sua morte, era una persona estremamente riservata e l'ho sempre rispettato. Eravamo amici e io sono stata una delle ultime persone a parlargli e a vederlo prima che morisse".

 

 

Dunque, niente complotti, solo una smisurata ammirazione per l’uomo con il mantello nero, forse metafora della vita stessa di Perry: in pubblico un Bruce Wayne ricco e amato dalle donne, in privato un uomo nero che si faceva male da solo. Del resto, anche in una puntata di Friends, quando prova lo smoking per il suo matrimonio, appartenuto a 007, e poi scopre che il suo amico Ross ha invece quello di Batman, il suo “Chandler” ne approfitta per rivelare la sua passione: “Diamine, Batman è più fico di 007!”. Ci mancherà.

 

 

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