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Tu si que vales, Giampietro Ghidini commuove tutti: "Mio figlio morto in un fiume"

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Una storia raccontata da un padre addolorato ha commosso i telespettatori dopo l'ultima puntata di Tu si que vales. Nel corso della semifinale a parlare e a raccontare la dura prova davanti a cui l'ha messo la vita è stato  Giampietro Ghidini. 62 anni, ha perso il figlio 10 anni fa e ha deciso di impegnarsi nel sociale per dare un senso a quel dolore contro natura che lo ha completamente devastato. Nel 2013 il figlio Emanuele è morto gettandosi in un fiume a Gavardo, in provincia di Brescia dopo aver assunto degli stupefacenti. E così il padre ha deciso di raccontare tutto sul palco di Tu si que Vales: "Io sono qui per lanciare una sfida un pò atipica, contro il nemico visibile, che tutti temiamo e incontriamo prima o poi nella vita, che è il dolore. Dieci anni fa mi sono trovato sopra un fiume, a Gavardo, in provincia di Brescia. Mi avevano appena raccontato che mio figlio Emanuele, di 16 anni, dopo aver preso una droga sintetica a una festa con degli amici più grandi, si era buttato in quel fiume ed era annegato. Mi sono trovato faccia a faccia con quel dolore che mi diceva "buttati", perché così avrei potuto cancellarlo per sempre, ma l'amore per mio figlio mi ha fermato".

E ancora: "Sono tornato a casa per capire se la mia vita poteva ancora avare un senso, perché il senso fino a quel momento era stato la ricerca del successo, delle cose belle, del denaro. Pensavo che la felicità fosse quella, poi ho iniziato a capire che se non crescevo come essere umano, era inutile che crescessi da un punto di vista economico".

 

 

E così una risposta è arrivata: "Sono tornato a casa e dopo due giorni ho ricevuto quella risposta. Ho sognato Emanuele, ho sognato che mi buttavo e lo salvavo, tirandolo fuori. Ho sentito una grand energia e ho avuto tutto chiaro: mio figlio mi stava dicendo ‘salvati, prova a cambiare la tua vita'. Allora scrissi una lettera che è contenuta in un libro e gli promettevo che avrei  creato un'associazione per salvare i giovani. Il dolore non deve essere una cosa da cui fuggi, ma qualcosa da accogliere e affrontare. Ho capto che usare una parole, l'amore. Amati". 

 

 

 

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