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Gerry Scotti, impossibile rinunciare al vitalizio: "Ora lo chiederò a Meloni"

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"Sono diversi anni che cerco di rinunciare alla mia pensione da parlamentare". Gerry Scotti non sa più come fare per smettere di percepire quei 1.016 euro che gli sono dovuti dopo aver militato nel Psi di Bettino Craxi. "Ho parlato con tre premier, a destra, al centro, a sinistra, ne parlerò anche con la Meloni - confessa a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1 -. Nel frattempo ho seguito il consiglio di chi mi ha detto di ritirarli e dare 10mila euro l'anno in beneficenza".

Tra i presidenti del Consiglio a cui ha fatto richiesta ci sono "Berlusconi, Renzi, forse anche a Conte". E ora ci riprova, "magari vado anche dalla Meloni". Il conduttore di Mediaset fu eletto deputato nel 1987 nelle fila del Psi. Qui rimase in carica per cinque anni. Un'esperienza - ammette - "vissuta male. Se nella mia carriera sento di aver ricevuto molto perché ho dato molto, nella mia esperienza politica ho ricevuto poco perché ho dato poco". 

 

 

Ecco allora che di quella pensione da parlamentare non vede l'ora di sbarazzarsi. Nel 2014, di fronte all'impossibilità di rinunciarvici, ha deciso di devolvere il denaro in beneficenza "alle famiglie dei caduti nell'adempimento del proprio lavoro, tutti coloro che hanno avuto un papà, un fratello, un figlio che facendo il proprio lavoro ci ha lasciato le penne. Io vorrei che si desse uno strumento a tutte le persone che hanno avuto a che fare con incarichi di Stato, per la Repubblica, e che vogliano rinunciare alla propria indennità nel momento in cui spetterà loro, semplicemente attraverso una firma".

 

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