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Vincenzo Mollica: "Cosa mi hanno detto quando avevo 7 anni"

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“Devo dirvi che vostro figlio diventerà cieco”. Vincenzo Mollica aveva sette anni quando origliò da dietro la porta ciò che l'oculista disse ai genitori dopo averlo visitato. Il giornalista ricorda le parole di quel medico come se le avesse appena sentite: non vede già più da un occhio, un giorno non vedrà più nemmeno dall’altro. Il mondo non gli apparirà più nei suoi colori e forme. Scomparirà dalla sua vista, potrà solo ricordarlo. “Bastava che chiudessi l’occhio destro e precipitavo nel buio”, racconta il giornalista al Corriere della Sera che lo ha intervistato spiegando che ha dovuto arrangiarsi, prima ha sempre scritto tutto a mano, ma negli ultimi anni era impossibile: "Così gli articoli ora me li compongo nella testa, come fosse un foglio bianco".

 

Vincenzo Mollica ora ha settanta anni e una grande forza d'animo, ma ammette che è difficile abituarsi del tutto e qualcosa inevitabilmente pesa più di altre: "Mi mancano i volti di mia moglie, i suoi occhi azzurri e il suo sorriso e mi manca il volto di Caterina e la sua luce", confessa il giornalista al Corriere raccontando dell malattia sì, ma anche dell'amore per il suo lavoro e per i fumetti, dell'amicizia con le star, dell'affetto dei telespettatori. E pure della sua infanzia trascorsa con i genitori separati. Mollica spiega che il papà lo conobbe solo sulla via del ritorno dal Canada. Un incontro strano e speciale allo stesso tempo, che però gli rimase nel cuore perché capì presto che il padre lo avrebbe aiutato a coltivare le sue passioni: "Quando lo vidi gli diedi la mano, educatamente. Lui mi abbracciò e da quel momento diventò mio padre. Aveva capito che la mia passione erano i fumetti". Il sogno di Vincenzo Mollica è sempre stato “riempire il mondo di colori”, rivela. E lo è anche oggi che li ha solo nella memoria.

 

 

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