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Striscia la Notizia, Giuseppe Brindisi: "Sono caduto nella trappola di Antonio Ricci"

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Nuova avventura per Giuseppe Brindisi. Il volto di Rete 4 da lunedì 15 gennaio condurrà il programma Diario del Giorno. "Questo è un grosso investimento dell'editore e della rete sulla trasmissione - spiega a LaPresse - sono molto contento, sono abituato agli inizi, come per Stasera Italia. Il Tg4 attualmente in onda è un’idea innovativa e brillante del direttore Pucci, concordata con il direttore generale dell’informazione Crippa. Se le cose sono andate in questo modo nel passato spero proseguano con successo anche in futuro". 

Prima di lui al timone della trasmissione c'era Andrea Giambruno, ex compagno del premier Meloni. Il giornalista è stato spostato dietro le telecamere dopo i fuorionda di Striscia la Notizia che lo hanno costretto a lasciare la conduzione lo scorso ottobre. Brindisi non teme però il tg satirico: "Sono abbastanza abituato ai fuorionda, faccio questo lavoro e lo faccio in questa azienda da più di trent'anni. Conosco le regole di ingaggio, cerco di essere abbastanza attento, sono abbastanza cauto". Non sarebbero comunque una novità i possibili "agguati": "È capitato anche a me di cadere nella trappola di Ricci, che io rispetto e adoro, un fuoriclasse. Ma nella tensione della diretta può capitare che scappi qualcosa, è normale, si cerca con l'esperienza di non dire cose spiacevoli. Io anche qui vorrei essere lo stesso di sempre, in tv la mia cifra stilistica è quella e l'esperienza aiuta sempre a limitare i danni".

 

 

Infine, il conduttore si sofferma sugli ascolti. Brindisi non teme neppure i cali: "La cosa è un po' ciclica, non mi preoccupa più di tanto, ci sono i trend che poi cambiano. C'è un'offerta più ampia per chi vuole informarsi ma ho paura di chi si informa solo sui social, perché i social sono una fucina di fake news a volte volutamente incontrollata". A maggior ragione visto che "il più grande rischio globale nel 2024 è la disinformazione. Quindi spero che l'informazione sia più possibile certificata e che il mainstream sia sempre meglio dell'informazione a ruota libera".

 

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