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Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti? Sesso sul set (ma con il consulente)

Daniele Priori
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Un Amore, la nuova serie Sky Original in sei episodi è una porta girevole sul modo di narrare i sentimenti e anche il sesso, «qualcosa di atavico, che ha a che fare con gli uomini quanto il nutrirsi», secondo Stefano Accorsi, ideatore e protagonista della fiction nella quale recita nei panni di un affermato architetto di nome Alessandro, assieme a Micaela Ramazzotti che invece è Anna, donna e mamma idealista e pensosa, aggrovigliata a tutte le complessità che la vita le pone dinanzi. Una storia bella e difficile da raccontare che segna il ritorno del romanticismo in prima serata sulla pay tv.

Presentata ieri a Roma, un Amore andrà in onda a partire da venerdì 16 febbraio su Sky Serie e in streaming su Now, proprio attorno alla data fatidica di San Valentino. La narrazione è serrata e lenta nel contempo, come il periodo del lockdown quando Accorsi con Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli e il regista Francesco Lagi hanno iniziato a scrivere, inerpicandosi nelle trame di una storia particolarissima. Non un amore qualsiasi, ma un Amore con la A maiuscola che resiste al tempo e alla distanza grazie all’espediente della raccolta di lettere che i due innamorati quasi platonici, conosciutisi nel corso di un Interrail in Spagna a 18 anni, continuano a scambiarsi nel corso di un quarto di secolo.

 

 

Trovata meravigliosa quanto impegnativa che sposta il racconto su tanti piani diversi. Tra i quali c’è certamente anche la parte passionale. Accorsi ha svelato come ne abbiano parlato a lungo proprio per la volontà netta di inserire la sessualità pienamente nel contesto drammaturgico. L’attore ha fatto cenno anche alla nuova figura presente in molti set: l’intimacy coordinator. Ruolo che, hanno raccontato i due protagonisti, è stato di fatto svolto con cura e tatto dal regista stesso, Francesco Lagi «che ha puntato tutto sulla pressione degli occhi» ha aggiunto la Ramazzotti «cercando il più possibile in questo modo di coreografarlo». Qualcosa di non semplice, ha insistito Accorsi che ci ha tenuto a sottolineare come spesso sui set gli attori, proprio durante le scene più intime, siano costretti a sentire «parole sbagliate». Qualcosa che invece in un Amore non è accaduto. Perché la trama va decisamente oltre i corpi.

 

 

Si intrecciano le età, i racconti. Anche gli attori. I due protagonisti adulti recitano in un continuo flashback con le loro versioni giovanili, interpretate da Beatrice Fiorentini e Luca Santoro nei panni dei giovani Alessandro e Anna. Una menzione particolare in tal senso va a Ottavia Piccolo che è Teresa, l’anziana mamma di Alessandro la quale, citando Ozpetek (figura non certo distante da Accorsi), rappresenta la vera e propria mina vagante della storia.

Nel cast anche Alessandro Tedeschi, Andrea Roncato, Ivan Zerbinati e Camille Dugay. «Quando si parla d’amore non hai nulla su cui appoggiarti, solo sulle sensazioni che devi trasformare in immagini. E così è nato il primo episodio, tra presente e passato, la mia Bologna, i ricordi e proiezioni verso il futuro. Siamo fatti di tante dimensioni parallele», ha detto ancora Accorsi. «Siamo partiti da un interrail grazie a cui due ragazzi si incontrano per sbaglio. Il loro è un amore fuori sync, ma quale non lo è? Questo mi fa pensare ai film horror: i protagonisti non dovrebbero mai dividersi ma lo fanno e ciò amplifica il sentimento». Così come le bugie, elemento culturale che marca la nostra cultura. Priva del “non detto” anglosassone. «Anna è una dolcissima bugiarda - ha detto ancora Micaela Ramazzotti - ci sono due amori nella sua vita ma mantiene segreti i suoi sentimenti per Alessandro». «La realtà si confonde continuamene con il ricordo», ha concluso il regista Lagi. «Un continuo ritorno all’amore passato ma allo stesso tempo anche una continua incursione in quello futuro. Con la leggerezza e l’inesorabilità del tempo che va». 

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