Eva Henger riporta Kevin Spacey sul set: "Sarà un malato pischiatrico"
Kevin Spacey torna alla vita grazie all’immaginazione di Eva Henger. L’attrice, nella sua nuova vita di scrittrice per il cinema, è infatti riuscita nell’impresa di portare in Italia il premio Oscar per un film con soggetto e, per la prima volta, anche una sceneggiatura scritti da lei. Il film si intitolerà The Contract.
L’ultimo ciak risale a pochi giorni fa e in queste ore, ancora però del tutto top secret, pare siano pronti i primi trailer. «Vedendoli mi sono emozionata», ha rivelato Eva Henger a Libero, parlando per la prima volta del film, ideato da Massimiliano Caroletti, produttore esecutivo e prodotto da Tm Entertainment, Ipnotica e Sandro Lazzerini per la regia di Massimo Paolucci. L’anteprima mondiale del trailer ci sarà a maggio in occasione del Festival del Cinema di Cannes.
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«La prima proiezione a settembre al Lido di Venezia dove Kevin Spacey tonerà sul red carpet e ufficialmente agli onori del proscenio del grande cinema internazionale. Tutto questo a meno di un anno dalla caduta delle nove accuse di molestie sessuali per le quali l’attore americano è rimasto sotto inchiesta fino allo scorso mese di luglio quando è stato prosciolto dalle imputazioni. Un incubo che finisce e un sogno che riprende, quasi per miracolo, grazie alla penna dell’ex pornodiva che in effetti racconta come lei, scrivendo il soggetto e il personaggio del paziente psichiatrico poi interpretato dal premio Oscar, avesse sempre immaginato proprio il volto di Kevin Spacey».
Eva, come nasce l’idea di contattare Spacey per il suo film The Contract?
«L’idea del film è venuta a me e Massimiliano di notte, viaggiando in macchina tra Roma e l’Ungheria. Io scrivo da molto tempo, per lo più i soggetti. È la prima volta che mi sono trovata a scrivere una sceneggiatura che però è stata molto apprezzata. Va detto che quando scrivo un soggetto ho sempre bisogno di avere davanti agli occhi una faccia e quel volto era proprio quello di Kevin Spacey che è uno dei miei attori preferiti. Certo magari immaginavo che un attore l’avrebbe recitato alla sua maniera, mai avrei immaginato che lui avrebbe accettato. Finita la scrittura della sceneggiatura Massimiliano l’ha inviata al manager di Spacey. Che poi nessuno poteva immaginare che fossi io l’autrice della sceneggiatura perché l’avevo firmata col nome di mia nonna. La verità l’hanno saputa solo successivamente. Fatto sta che, dopo soli tre giorni, ci ha contattati Kevin in persona manifestando apprezzamento per il film e accettando il ruolo con entusiasmo, facendoci anche un buon prezzo...”» (sorride ndr).
È vero che Spacey farà la parte del cattivo, addirittura del Diavolo si è letto...
«In realtà quella è un’interpretazione. Sarà un malato psichiatrico che si fa ricoverare spontaneamente in una clinica di lusso. Un giornalista in cerca di una storia da copertina si mette a indagare su un omicidio e trova un bigliettino che lo riconduce a questo paziente...ma non ti dico di più sennò al cinema cosa vai a vedere?». (ride)
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Dove avete girato il film?
«A Roma e dintorni...io non ho recitato perché ci sono le mie figlie e sarebbe stato too much” (troppo ndr)».
Un’impresa familiare con attori internazionali. Può svelarci il cast?
«Oltre Spacey ci sono le mie figlie: Mercedesz che è l’infermiera del paziente e Jennifer che è l’amichetta del giornalista, interpretato da Eric Roberts. Poi ci sono Vincent Spano, Livia Pillmann, Nadia Rinaldi che fa la magistrata e Andrea Roncato che fa un cammeo significativo».
Prevedete già una data d’uscita nelle sale?
«Sì, in ottobre dopo il Festival di Venezia».