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Chiara Francini si confessa: "Sono un'egocentrica da prima serata"

Daniele Priori
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La prima serata di RaiUno firmata Francini sarà Forte e Chiara ma anche libera, in diretta e senza censure. Il nuovo varietà dell’ammiraglia Rai in onda da domani nei prossimi tre mercoledì sera racconterà l’Italia vista da Chiara. Sarà il racconto «straordinario ma normale» della vita dell’attrice entrata nelle case del grande pubblico grazie al Festival di Sanremo del 2023 di cui è stata tra le più apprezzate coconduttrici. E forse proprio dal palco dell’Ariston ha iniziato a prendere forma la convinzione che «quel grande girotondo» poi raccontato in un libro, divenuto un tour teatrale e ora addirittura il suo primo one woman show, potesse «prendere per mano tutta la grande provincia che è l’Italia intera».

«La Rai mi ha lasciato completamente libera. Al punto che andremo in diretta e per questo ringrazio l’azienda. Ci sarà tutto e tutto ciò che vedrete sarà colpa mia». Un varietà nel più ampio senso della parola che Francini intende come «un paniere in cui c’è un po’ di tutto. Ci saranno tanti ospiti che stimo a livello professionale e umano e che faranno parte del racconto come Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni (tra i protagonisti della prima puntata ndr). Tre toscanacci come lei che verranno a raccontare l’universo di una donna che di fatto riguarda tutti. Al punto che tra i colpi di scena annunciati, ci sarà la presenza del cardinale Gianfranco Ravasi, una delle figure più vicine a Papa Francesco.

 

 



Chiara, quanto ha contato la sua famiglia matriarcale nella scrittura di questo suo one woman show?
«Molto. Sebbene il mio babbo sarà per sempre il primo uomo della mia vita, le donne con le quali sono cresciuta sono state le figure che mi hanno insegnato il rigore ma anche l’indipendenza e la necessità di emancipazione ma anche questa grande necessità di lavorare, essere operosa. Sono degli exempla che raccontano donne che alla parte tradizionale ne uniscono anche una profondamente moderna».

È vero che i suoi genitori all’inizio non vedevano bene una carriera nel mondo dello spettacolo?
«Volevano che facessi qualcosa che avesse a che fare con le lettere, o comunque che avessi un posto fisso».

Ora, invece, si ritrova al cospetto delle grandi signore del varietà della prima serata...
«Non posso certo mettermi a confronto con icone come Raffaella Carrà, Loretta Goggi, Franca Valeri, Anna Marchesini, ma spero di poter essere “sporcata” da tutte loro insieme per essere la miglior Chiara Francini».

In questo senso nel suo show, la vedremo più attrice, più conduttrice o più... primadonna?
«Mi sento tutte queste cose assieme. Per fare questo mestiere d’altra parte ci vuole anche un po’ di egocentrismo unito a una grande passione e un forte attaccamento al lavoro. Ci sarà un po’ tutto, sempre giocato sull’ironia».

Al netto di tutto questo si può parlare per lei di comicità al femminile?
«Non ho mai pensato di essere più divertente perché donna. I tempi comici sono una caratteristica innata nella persona e la comicità prende vita da una profonda osservazione della realtà. Io posso dire di aver messo nello spettacolo tutto quello che mi piace».

Nel corso delle puntate, a fianco a lei, vedremo anche altre primedonne?
«Le mie amiche di Campi Bisenzio!».

 

 

 

La presenza del cardinal Ravasi sarà forse il vero colpo di scena. Cosa dobbiamo aspettarci?
«La cosa mi emoziona. Gli ho mandato una semplice mail alla quale ha risposto che era felice di partecipare. Poi quando gli ho proposto il canovaccio l’ha approvato in pieno. In fondo in questo spettacolo si parla di vita, di provincia, di donne, di giovani, e quindi io credo che non ci sia niente di più attuale di vedere una donna che si confronta con un uomo di chiesa su questi temi. Tra l’altro il cardinal Ravasi è un uomo di profondissima cultura che ha avuto sempre un occhio attentissimo alle donne, alla questione femminile e quindi sono proprio contenta! Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo, io penso che il dialogo lo salverà».

Riproporrà anche il siparietto sui sinistri che propose con grande successo nella trasmissione di Bianca Berlinguer?
«In realtà quella non voleva essere un’analisi politica ma più sociologica. C’erano i sinistri, i mancini, i poveri e i poveri paghi. Nello show anche su questo continuerò a dare il meglio di me».

 

 

 

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