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I giovani scoprono Del Debbio

Alessandra Menzani
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Chi pensa che il programma di Paolo Del Debbio conti solo su un pubblico “maturo” tra i fan, sbaglia di grosso. Certo, Dritto e rovescio baluardo dell’informazione di Rete 4 - piace al telespettatore più classico e âgé, quello che tradizionalmente segue il canale, ma ultimamente è cambiato qualcosa. I ragazzini hanno scoperto il conduttore, scrittore e filosofo, 66 anni, lo apprezzano, soprattutto grazie al suo linguaggio diretto e anche un po’ colorito. Abbiamo appreso che non si perdono una puntata della trasmissione perché il giornalista, che non ha certo la puzza sotto il naso, ultimamente ha invitato personaggi insoliti per il piccolo schermo, ma molto conosciuti dagli adolescenti che di rado guardano la televisione, figuriamoci un talk show politico, che nell’ultima puntata ha registrato un ottimo 912.000, 6,13%.

 


Baby Touché, ad esempio, trapper, 21 anni, il cui vero nome è Mohamed Amine Amagour, padovano di origini marocchine, è stato protagonista di Dritto e Rovescio alcune settimane fa e anche di un momento decisamente “caldo”. Aveva battibeccato con il pubblico in studio e con gli altri ospiti, era stato “sgridato” e invitato alla calma. Dopo minuti di tensione, applausi di scherno, mezze frasi e toni minacciosi, il trapper si era alzato nuovamente in piedi con fare aggressivo. A quel punto Del Debbio si avvicina per farlo sedere. «Non toccarmi zio, non toccarmi, non passiamo a queste cose. Torna al tuo posto e io torno al mio», gli aveva risposto il 21enne. «Il mio posto è ovunque», è la replica spazientita del conduttore. «E allora anche il mio, altrimenti me ne vado». E se ne va. Del Debbio non accetta la maleducazione, questo lo abbiamo imparato. All’indomani dell’accaduto, i ragazzini non parlavano d’altro a scuola. E gli ascolti? Picchi di quasi 15% di share.

Prima di quell’episodio, ce n’era stato un altro. Un botta e risposta a distanza tra il giornalista e Baby Gang, altro esponente della trap, genere musicale incomprensibile per chi ha più di diciotto anni. Un fenomeno da non sottovalutare se pensiamo che le loro canzoni violente sono osservate anche dagli inquirenti. Il questore di Milano Petronzi ne ha parlato nel suo discorso per la festa della polizia solo pochi giorni fa. Baby Gang registra un video contro Del Debbio, il quale durante la puntata della trasmissione annuncia la risposta: «Aveva detto l’altra volta che questa era una trasmissione per vecchietti, ora mi ha mandato un altro messaggio dove mi dice, senza parlare di me, “ma che programmi fate” eccetera...», racconta il giornalista. «Evidentemente Baby Gang è affetto da senilità precoce, nel senso che è diventato vecchietto anche lui perché guarda sempre la trasmissione». Applausi, ola, ovazioni. Poi l’appello: «Torna figliol prodigo, ti accolgo, ma poi se fai il pirla ti ributto fuori». I ragazzini commentano in diretta le puntate mandandosi messaggini e faccine e ne parlano il giorno dopo a scuola.

 


Altro ospite che piace molto ai ragazzi è il conduttore più imprevedibile della radio, Giuseppe Cruciani, mattatore della Zanzara con David Parenzo. La Zanzara ha tantissimi fan tra i giovanissimi, fan club, pagine Facebook dedicate, tutti molto divertiti per certe puntate un po’ forti. Cruciani ha senza dubbio un pubblico trasversale che lo apprezza, sia post lavoro quando è in auto magari nel traffico, sia online recuperando le puntate. Bene, quando Cruciani va a Dritto e rovescio sono scintille: uno degli ultimi episodi ha visto duellare il giornalista e alcuni attivisti dei centri sociali che protestavano in favore di Gaza. Si parlava delle iniziative della sinistra antagonista che nelle ultime settimane ha impedito convegni e dibattiti censurando chiunque sostenesse Israele, come lo stesso David Parenzo alla Sapienza di Roma o il direttore di Repubblica Maurizio Molinari all’università, accusandoli di sostenere il genocidi dei palestinesi. «Ma se Molinari fa tutti i giorni un giornale contro il governo, non sai niente!», «Ma se siete tutti i giorni in tv», ha tagliato corto Cruciani. Al di là degli ospiti, è lo stile del conduttore, schietto e diretto, senza giri di parole, quello che piace ai ragazzi. E anche il contrasto tra l’aria intellettuale di Del Debbio e la sua semplicità. Gli adolescenti, e non solo loro, non ne possono più di discorsi astratti e politichese. Missione compiuta.

 

 

 

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