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Propaganda Live, lo sfregio di Saviano: "I morti sono tutti uguali? Non è così"

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Il tema del 25 aprile ha tenuto banco nella puntata di Propaganda Live andata in onda ieri sera su La7. Tra gli ospiti di Diego Bianchi lo scrittore campano Roberto Saviano che è stato chiamato a commentare, tra le altre cose, le dichiarazioni del sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Quest'ultimo, infatti, rispondendo a una domanda sulla difficoltà di alcune persone a definirsi antifasciste, ha detto: "Fanno fatica forse perché sono fasciste o perché non hanno ancora letto lo statuto fascista, io continuo a ripetere che le persone devono capire le cose perché io penso che tutti i morti siano uguali dopo morti. Prima di morire ognuno muore per qualcosa, forse io al tempo sarei morto dalla parte sbagliata. Però oggi sono felice che qualcuno purtroppo sia morto per ricordarmi che c'era una parte giusta e una parte sbagliata, la parte giusta è la libertà".

Se il conduttore ha mostrato un certo stupore, Saviano invece ha subito smorzato l'entusiasmo: "Tra le righe ci sono molte cose, lui dice che i morti sono tutti uguali, ma non è così. Con multa furbizia si è andato a mettere in uno spazio di interlocuzione. Credo che ci sia qui una logica di furbizia, aderisce formalmente alla possibilità di ricordare la resistenza perché gli permette di parlare, ma dentro ci sono tutta una serie di argomentazioni che vent'anni fa lo avrebbero reso bersaglio, invece oggi andiamo da lui a dire: ah però, sembrano parole democratiche". Infine ha aggiunto: "E secondo me c'è anche un passaggio politico, lui li ha contro FdI nel suo comune". 

 

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