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Serena Doe, "omofobia e sessismo": spunta la chat Telegram, denunce choc (e la rivincita di Fedez)

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Una vera e propria bufera quella che si è abbattuta su Serena Mazzini, social media strategist e content editor, nota sui social come Serena Doe. Alcune scrittrici e attiviste, come Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte, l'hanno accusata di aver fatto parte di una chat su Telegram con altre 70 persone in cui sono state diffuse foto private di altri personaggi più o meno noti, con tanto di commenti non proprio positivi. Le accuse sono di omofobia, bodyshaming, sessismo, dossieraggio sulla vita privata. 

Con oltre 100mila followers su Instagram, Serenadoe - come riporta il Messaggero - "è molto conosciuta online, complice anche l'amicizia e il rapporto lavorativo con la giornalista Selvaggia Lucarelli, con la quale cura anche il podcast daily Il Sottosopra". A denunciare quanto sarebbe accaduto sono state le presunte vittime. Prima fra tutte la scrittrice Valeria Fonte, che su Instagram ha scritto: "Ieri pomeriggio vengo a scoprire che Serena Mazzini, che oggi annuncia la cancellazione del suo profilo, ha fatto parte di un gruppo Telegram (fondato dai suoi adepti) in cui ha condiviso senza consenso mie chat private, mie foto per amici stretti, tra cui una foto afters3x, con annessi commenti misogini. Un gruppo con 70 persone. 70 persone che mi hanno vista semi-nuda senza che io abbia avuto scelta". E ancora: "Che bello, quando chi si occupa di sharenting, di privacy, di lato oscuro dei social, diventa lei stessa il lato oscuro dei social".

 

 

 

A denunciare è stata anche la scrittrice e attivista Vagnoli: "Sono stata avvisata di essere stata presa di mira, insieme a tante altre persone, da un gruppo privato di 70 persone creato da Serena Mazzini, con cui non ho mai parlato in vita mia. Nel gruppo c'erano mie storie verdi, informazioni private, deliri sulla mia vita sessuale, personale, sul mio lavoro, attacchi d'odio feroci. Commenti violenti, misogini, transfobici, commenti sui corpi, sulla vita sessuale delle persone, sul loro privato, sul presunto loro privato. Un gruppo chiamato Animaletti contro la censura in cui il branco si cibava di materiale ottenuto in modo non consensuale e perfino chat e messaggi privati di alcune persone". 

A commentare la vicenda, anche se non esplicitamente, è stato anche Fedez, che da anni è nel mirino di Serenadoe soprattutto per la questione dei minori sui social. Con una storia su Instagram, l'ormai ex marito di Chiara Ferragni ha condiviso una sua canzone del 2011, "Ti vorrei dire", con queste rime: "Sono in riva al fiume ad aspettare perché prima o poi lì vedrò il tuo cadavere passare. E le parole scivolano come sul vetro. Il male è come un boomerang, prima o poi ti ritorna indietro". A corredo, il rapper ha messo l'emoticon di una clessidra e quella di un topo.

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