Ormai Vasco Rossi si diverte un mondo a fare concerti. E lo avverte, sempre di più. Questa è la vera notizia del suo tour 2025. Vede gli show come un vero spasso e, con la forza dell’adrenalina, non si stanca neppure durante le oltre due e mezza che infiammano il pubblico, di fan sì ma anche di gente che conoscono il Blasco solo per vie traverse. Nuove conoscenze, nuovi incontri sono questi show 2025.
In una stagione nella quale i concerti negli stadi sono un rischio e alcuni si rivelano mezzi flop, quelli di Vasco radunano un oceano di persone che rappresentano una rarità. L’avventura 2025 del Komandante negli impianti dove solitamente si gioca a calcio sta fornendo cifre pazzesche: si parla di oltre 600.000 biglietti venduti per 14 date. Numeri pazzeschi. Alcuni appuntamenti sono già agli archivi le date zero a Bibione e poi Torino, Firenze, Bologna - altri eccoli alle porte: Napoli (16-17 giugno), Messina (21-22) e gran finale all’Olimpico di Roma (27-28). È già stato stilato anche il calendario 2026 visto che ieri sono state ufficializzate le prime date del prossimo giugno: si partirà da Ferrara e si farà tappa a Olbia, Ancona, Bari e Udine.
Morto Sergio Silvestri, un lutto atroce per Vasco Rossi
Un lutto ha scosso la musica italiana, toccando da vicino uno dei suoi protagonisti più amati: Vasco Rossi. Si &e...Il concerto al quale abbiamo assistito divertendoci esattamente come lui, è molto rivoluzionario per la scelta che Vasco ha fatto dei brani in scaletta e sottolinea la grande libertà che un artista come Vasco si è preso. Si parte con una canzone che colora la leggenda del Komandante e che, solitamente, veniva proposta in coda: Vita spericolata. Il motivo è semplice, come spiega lui stesso: «Questa è la vita che va vissuta, affrontata con coraggio accettandone il rischio come parte integrante dell’esperienza umana. Di fronte a un mondo pieno di odio, di valori rovesciati noi celebriamo la vita in tutte le sue accezioni», prosegue per dare poi spazio a una scaletta inattesa ma spumeggiante dove brani più intimi (Sono innocente o Quante volte) si alternano, dopo un riflessivo interludio, a sontuosi pezzi da novanta (Buoni e cattivi, C’è chi dice no, Siamo solo noi o Siamo qui) che scaldano i fedeli accorsi all’annuale messa pagana. Intraprendendo poi nel medley un viaggio a ritroso della sua avventura, iniziata in Piazza Maggiore a Bologna nel 1979, quando era al primo show davanti a una ventina di persone.
Il 25 Aprile del partigiano Vasco Rossi: "Tempi bui"
Un Vasco Rossi sempre più politico. Dopo le prese di posizione degli ultimi mesi, ecco quelle sul 25 Aprile. Il 2...Vasco libera tutto il proprio divertimento nel finale dove perle quali Sally, Canzone o l’eterna Albachiara rendono giustizia a un show che è sinonimo di libertà espressiva di questo artista 73enne che torna a parlarci di vita: «È già un miracolo di per sè, va accettata e vissuta. Consapevoli che il passato rende depressi, il futuro mette ansia e quindi soltanto il presente permette di essere felici». Felici e divertiti come lui perché era da tempo che non vedevamo un Blasco così in estasi ma anche rilassato al cospetto del muro umano che ha davanti, sera dopo sera sotto un palco largo 86 metri e con una band di respiro internazionale dove Vince Pastano, Stef Burns e Andrea Torresani con comparsate al basso del caro Claudio Golinelli fanno da supporto musicale ma anche emotivo alla divertita ordalia.