Si parla sempre dei dinosauri del pop-rock anglo-americano, dei Rolling Stones o di Elton John, di Paul McCartney o dello stesso Bob Dylan, eroi ottuagenari o quasi, ancor frizzanti come ai bei dì sulle scene live. Ma anche i vecchi draghi nostrani si fanno sentire, anzi spopolano a giudicare dal sold-out, quando ultrasettantenni partono in tour.
Francesco De Gregori, ad esempio. Mezzo secolo fa, nel gennaio del 1975, irruppe nelle hit parade dell’epoca con un disco impossibile da dimenticare per chi ama la musica con la “emme” maiuscola: Rimmel. Trattasi di un (capo)lavoro che ha segnato intere generazioni di italiani grazie a brani indimenticabili come la title-track dell’album, Pablo, Buonanotte fiorellino o Pezzi di vetro. Ebbene, dopo 50 anni l’intero album verrà riproposto live, unitamente ad altre hit di colui che Lucio Dalla ribattezzó Il Principe (soprannome che Francesco non sopporta) in un tour celebrativo che parte domani sera dall’Arena Regina di Cattolica e, dopo aver toccato location estive, riprenderà nei teatri il 31 ottobre, toccherà il Forum di Milano il 6 dicembre e il palasport di Roma il 20 per continuare nel 2026 in piccoli club.
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Ma non solo tour per il cantautore romano: il 5 settembre verrà proposto alla Mostra Internazionale di Venezia Never-green, docufilm poi nelle sale dall’11 settembre. La struttura del racconto parte da una serie di show che De Gregori ha tenuto in un piccolo teatro di Milano, l’Out Off, dove ha presentato le canzoni meno conosciute del proprio repertorio, le “perfette sconosciute”, le nevergreen appunto dalle quali ha preso origine il titolo del film. Proposte ogni sera in scalette sempre diverse, sono state cantate anche in duetti con ospiti che salivano sul palco per esibirsi e divertirsi insieme a De Gregori. Ecco quindi, nel film, apparire Jovanotti e Zucchero, poi Elisa, Ligabue e Malika Ayane.
Da De Gregori al suo amicone Venditti. L’estate 2025 ha visto Antonello andare su e giù per la penisola al fine di celebrare uno dei suoi dischi storici, uscito 40 anni fa, e che diede titolo a un film di cassetta: Notte prima degli esami. Per lui palchi archeologici (il 26 ad Agrigento, poi Taormina e Palermo), l’Arena di Verona il 18 settembre e palasport in autunno con Milano e chiusura a Roma il 23 dicembre. A proposito di Arena di Verona, impossibile non citare il grande Zucchero. Con il suo Overdose d’amore Tour, Adelmo occuperà musicalmente, e non militarmente, l’anfiteatro romano per 12 date fra il 16 settembre e l’8 ottobre. Sono attesi 130.000 spettatori sparpagliati in queste serate: occhio, Zucchero festeggerà cantando il proprio 70esimo compleanno il giorno 25 settembre. Riccardo Cocciante, invece, dà appuntamento per il 22 settembre con lo show Io... Riccardo in Piazza del Plebiscito, a Napoli.
E poi Eugenio Finardi, che di primavere ne ha 73, ha fissato la prossima data giovedì 28 agosto a Gubbio mentre Claudio Baglioni, che veleggia verso il 2026, anno del suo annunciato ritiro dalle scene live, sta preparando l’ultima parte del suo Piano di volo SoloTris nei teatri con chiusura il 29 dicembre al Petruzzelli di Bari. Tutto anticipato da un concerto a Lampedusa, il 27 settembre, buen retiro dell’artista romano che su quell’isola tenne un decennale festival di grande fascino, l’O’Scià. L’anno prossimo sarà, poi, la volta del GranTour La vita è adesso, una quarantina di tappe speciali nei più suggestivi spazi all’aperto di tutta Italia che prendono origine dal 40esimo anniversario dell’album più venduto di tutti i tempi in Italia. Era il 1985.