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Otto e Mezzo, scontro Travaglio-Sallusti: "Il partito di Draghi? A sua insaputa", chi lo tira per la giacchetta

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Da Lilli Gruber a Otto e Mezzo va in scena una discussione tra Alessandro Sallusti e Marco Travaglio. Argomento Mario Draghi, che in tempi di coronavirus non sembra mai passare di moda, ma anzi è sempre più chiacchierato in qualità di successore di Giuseppe Conte nel caso in cui il governo giallorosso cada prematuramente. Ciò secondo Travaglio non può accadere a causa dell’esito delle elezioni regionali, ma Sallusti non è dello stesso avviso: “Se i partiti di maggioranza si contrappongono alle regionali significa che l’alleanza è di convenienza e non politica. In Parlamento stanno lavorando ad un’alternativa. Quale? Chiamiamola il partito di Draghi, non per tirare per la giacchetta l’ex presidente della Bce ma per intendere un governo di unità nazionale. È un’ipotesi molto complicata perché le lacerazioni all’interno delle due colazioni sono molto forti. Temo che nonostante la sconfitta alle regionali che indebolirà il governo, si andrà avanti così ancora per un po’”. Travaglio se la ride a sentir parlare di partito di Draghi: “Esiste a sua insaputa, nel senso che tutti lo vogliono, ma in realtà vogliono un governo di larghe intese che tolga di mezzo i 5 Stelle da un lato e Salvini e la Meloni dall’altro e che metta insieme pezzi dei partiti tradizionali e parte di Lega e Movimento che non vuole andare a votare per fare altri due anni”. 

 

 

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