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Live non è la D'Urso, trema la Milano bene: "Ristoranti clandestini". Covid, vip e calciatori: un terremoto

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Zona rossa significa bar, ristoranti e negozi chiusi. A quanto pare, però, le regole non valgono per tutti: a Milano alcuni ristoranti hanno continuato a lavorare senza rispettare le leggi. Saracinesche abbassate fuori e tavoli apparecchiati all'interno. Tra i clienti c'erano anche vip e calciatori, come mostrato da alcune telecamere nascoste di Live - Non è la d'Urso. La trasmissione di Barbara D'Urso ha documentato la violazione - da parte di alcuni locali - delle misure imposte dal dpcm.

 

 

 

Sullo scontrino, inoltre, appare solo la dicitura "Delivery". Una strategia utilizzata per allontanare ogni sospetto. E per evitare qualsiasi tipo di inconveniente, al termine del pasto si preferisce far uscire i propri clienti dal retro. Un vero e proprio sfregio alla zona rossa e a chi è a casa nel rispetto delle regole per contrastare il Covid. Tuttavia, nonostante il menù ricco, non sempre viene servito cibo fresco, visti i divieti e lo smercio limitato. Uno degli inviati del programma, infatti, è poi finito al pronto soccorso per intossicazione alimentare.

 

 

 

Veri e propri ristoranti clandestini, insomma. In uno dei frame ripresi dalla telecamera nascosta si può ascoltare anche un brindisi: "A noi che ce ne freghiamo e agli altri che stanno a casa sotto le coperte a finire Netflix". E ancora: "Alla faccia della zona rossa".

 

 

 

 

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