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L'aria che tira, che roba è il reddito di cittadinanza di Di Maio: "Lo davano a mafiosi e fantasmi"

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Reddito di cittadinanza anche ai fantasmi e ai mafiosi: questa l'ultima inquietante scoperta sulla misura tanto cara al Movimento 5 Stelle. Non è la prima volta, tra l'altro, che si parla di sussidi finiti nelle mani sbagliate. Questa volta è successo a Trecastagni, in provincia di Catania. Le indagini, di cui si è parlato a L'Aria che Tira, hanno accertato come il reddito di cittadinanza sia finito anche nelle mani di chi non compare negli elenchi dell'Anagrafe. Al Comune, però, nessuno è stato in grado di dire nulla. I carabinieri, intanto, ne hanno già scovati sette e temono che il fenomeno sia molto più diffuso. L'allarme è partito da un'autocertificazione sospetta. 

Ancora più grave il fatto che il sussidio sia finito non solo nelle tasche dei furbetti, ma anche nelle tasche del clan Ercolano Santapaola, che possiede ben 12 piazze di spaccio con relativi incassi record. "Parliamo di introiti pari a circa 10mila euro al giorno per ciascuna delle dodici piazze di spaccio", ha spiegato un rappresentante delle forze dell'ordine a L'Aria che tira. Si parla, insomma, di un giro d'affari per la mafia da 40 milioni di euro l'anno.

I carabinieri hanno spiegato che a essere coinvolti nelle indagini sono  101 esponenti della malavita. E tra di loro, ben 57 sono risultati percettori del reddito di cittadinanza: "Nella maggior parte dei casi si tratta di persone pregiudicate". Il giudice per ora ha sospeso l'erogazione del reddito con gli arresti, ma le mogli degli indagati non vogliono rinunciarvi.

 

Guarda il servizio dell'Aria che tira

 

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