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Che tempo che fa, la confessione di Maurizio Costanzo: "Temevo gli insulti", no alla poltronissima politica

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Ospite in collegamento a Che tempo che fa, il programma di Fabio Fazio in onda su Rai 3, la puntata è quella di domenica 14 febbraio, ecco Maurizio Costanzo. Tempo di rivelazioni, per il giornalista, che svela: "Mi hanno offerto di fare politica ma ho detto sempre di no. Mi hanno proposto anche di fare il sindaco di Roma ma l’idea che l’avversario mi potesse riempire di insulti sui manifesti, mi ha fatto dire: Ma chi me lo fa fare”, ha raccontato. Insomma, un deciso "no grazie" alla politica.

Sulla sua carriera, ormai lunga 65 anni, Costanzo spiega: "Non ho faticato. Volevo fare il giornalista sin da bambino e non ho mai cambiato idea”. Dunque il racconto dagli inizi a Paese Sera, per il quale seguiva il Giro del Belgio, senza però essere mai stato in Belgio: "Il mio caposervizio, Antonio Ghirelli, mi girava le agenzie e io raccontavo la tappa. Mi mise in firma come dal nostro inviato, Maurice Costance”. 

 

E ancora, si parla anche di una intervista che fece a Donald Trump, "i capelli li aveva sempre di quel colore biondo lì", scherza Costanzo. Dunque il gemellaggio col Late Show di David Letterman: "Ho  imparato tantissimo dai talk show americani. Lì avevano uno che gestiva le persone del pubblico. Quelle più carine, andavano nei punti in cui finiva l'inquadratura. Quelle orrende, le spostavano tutte da un’altra parte". E per inciso, Costanzo rivela che dai talk a stelle e strisce ha tratto l'ispirazione per l'orchestra in studio, insomma è così che "mi sono inventato Demo Morselli".

 

E ancora, pagine indimenticabili di carriera e aneddoti du Totò, Pier Paolo Pasolini e Giovanni Falcone: "Ho la mia foto in studio, è il mio protettore", spiega. Fazio lo incalza, molte domande, interesse vero. Fino a quando con il suo consueto sarcasmo, Costanzo piazza una battuta: "Ti porti avanti per il giorno in cui devi fare il necrologio", dice al conduttore. Risate in studio.

 

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