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Non è l'arena, il dottor Stramezzi cura il Covid a casa: "Idrossiclorochina, poi...". Come ha ridotto il paziente: "Turbe psichiche"

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Il dottor Andrea Stramezzi è uno dei nomi più chiacchierati della medicina "non ufficiale", in termini di lotta al Coronavirus. Considerato uno dei massimi fautori delle cure domiciliari, i suoi metodi e i suoi rimedi da mesi sono contestati dalla maggioranza dei colleghi e ora finiscono anche sotto la lente di ingrandimento di Massimo Giletti. A Non è l'arena su La7 il dottore è in studio con il virologo Fabrizio Pregliasco e Vittorio Sgarbi, e assiste al servizio. Una intervista alla figlia di un anziano, contagiato col Covid, che lo stesso Stramezzi ha curato a casa nell'autunno del 2020. 

 

 

 

 

"Nostra mamma era appena morta, mio papà ultraottentenne era positivo - spiega la donna -. Il nostro medico di base si rifiutava di venirlo a visitare e così abbiamo contattato il dottor Stramezzi". "Lo visita ai polmoni, col saturimetro ma non ha mai chiesto una cartella clinica". Prima prescrizione: idrossiclorochina. "In Italia non c'è ma io posso procurarvela in Svizzera", rivela la figlia, che però rifiuta spaventata dal farmaco.

 

 

 

 

 

"Così prescrive a mio padre 8 pastiglie al giorno di cortisone più il resto, antibiotici, antistaminici, anticoagulanti, vitamine. Non è che stava male, mio padre, quindi ero perplessa. Quando vado a trovarlo, stava male. Era peggioratissimo dal punto di vista clinico e di testa, era aggressivo, rispondeva male, sputava. Una turba psichiatrica". 

 

 

 

 

 

Il dottor Stramezzi non è più andato a visitarlo, "viveva nel suo mondo. Così ho deciso di togliere le medicine a mio padre ed è iniziato a stare meglio. Dovevate vedere come stava mio padre...". Il dottore spiega di visitare i suoi pazienti gratis, ma l'intervistata nega: "Altro che buon cuore, l'abbiamo pagato 120 euro".  

 

 

 

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