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In Onda, Morisi e Salvini peggio delle Brigate rosse? "Loro almeno...". Concita De Gregorio e Parenzo sconvolgenti

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Le Brigate rosse? Più rispettabili del duo Salvini-Morisi. A Non è l'arena su La7 si parla di Bestia e odio politico, gli ospiti di Concita De Gregorio e David Parenzo sono la giornalista (di sinistra) Marianna Aprile e il filosofo Umberto Galimberti. L'approccio è molto "alto", come si confa al salotto più ambito della gauche televisiva italiana. Il risultato terra-terra, come un missile: una clamorosa, ingiustificata e inqualificabile mannaia politica sulla Lega. Tra mille distinguo e sfumature, insomma, il messaggio è chiaro: ha più onore la guerriglia dei brigatisti rossi degli Anni di Piombo rispetto alla guerra mediatica "senza volto" di chi insulta e minaccia sui social. Un po' come i talebani o gli attentatori dell'11 settembre hanno più dignità dei droni americani. 

 

 

 

 



"Non giustifico gli anni Settanta, ma avevano una ideologia alle spalle e per quanto esecrabile avevano un supporto di pensiero, o qualcosa che ci somigliava", spiega Galimberti. Interviene la De Gregorio, che anziché "censurare" o perlomeno frenare il professore aggiunge carne al fuoco della discussione: "Nel corpo a corpo si gioca non dico ad armi pari, perché uno era armato e l'altro no (piccola sostanziale distinzione, ndr), ma anche il terrorista rischia di morire. L'aggressione anonima sul web è un po' come il drone, io non rischio di morire a meno che non arrivi la nemesi".

 

 

 

 

 

 

Concorda la Aprile: "Non per sminuire gli Anni di Piombo, ma lì si trattava di azioni criminali con un tempo e luogo definito, con degli autori che venivano perseguiti", "e che comunque rischiavano la vita", ci tiene a sottolineare ancora la De Gregorio.

 

 

 

 

 

"Oggi - prosegue la Aprile - questo apparente essere aleatorio dell'odio e della violenza nasconde una pervasività nel quotidiano difficile da incapsulare". Insomma: ah, quando c'erano loro. Che nostalgia. 

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