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L'aria che tira, Barbacetto insulta Berlusconi: "Bello schifo"

Claudio Brigliadori
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Quando Gianni Barbacetto nomina «le prostitute di Silvio Berlusconi in Parlamento», Gianfranco Rotondi non ci vede più e gli risponde per le rime. Vivacissimo botta e risposta a tre a L'aria che tira, su La7. Myrta Merlino ha invitato Barbacetto, Rotondi e Tommaso Cerno per parlare della vita politica eterna del Cavaliere, e molto maliziosamente ha introdotto il tema con un salace servizio su Ruby Rubacuori. E si scatena l'inferno. «Dodici anni dopo, non dobbiamo ricordare la questione sessuale ma quella politica», tuona Barbacetto con impeto manettaro. «Berlusconi era ricattabile e portava in Parlamento le sue prostitute».

«Ma sono state elette e possono andare dove vogliono, scusa eh», lo interrompe Cerno. Barbacetto è un bulldozer: «Le pressioni sui funzionari della Questura per far liberare la nipote di Mubarak e la corruzione in atti giudiziari!».

 

La Merlino gli ricorda che nonostante tutto Berlusconi è tornato al governo. «Bello schifo», è il delicatissimo commento di Barbacetto. «Si chiama democrazia - gli ricorda Cerno -, gli italiani votano e siccome non siamo alla Russia va al governo chi vince, Barbacetto, dopo 10 anni che va al governo chi perde sarà anche ora no?». E Rotondi? Fin qui silente, chiede la parola. «Con grande equilibrio, mi raccomando», gliela concede una Merlino sul chi-va-là.

 

E l'ultimo dei democristiani colpisce da par suo: «Tra i motivi per cui Berlusconi vive e gli altri perdono c'è che se anche ha fatto le cose di cui sentiamo le ha fatte con i soldi suoi mentre con i soldi nostri noi paghiamo fidanzate, mogli e amanti dei governi di sinistra da molti anni». «Ha ragione, ha ragione», esulta Cerno in una insolita convergenza contro i perbenisti. «Se la raccontate così non si spiega il vero problema agli italiani», scuote il giornalista del Fatto. «Eh, perché sono stupidi gli italiani, vero?», ribatte l'ex senatore Pd. «No, sono stupidi i giornalisti». Quando si dice l'autocritica.

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