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DiMartedì, Ginevra Bompiani-choc: "Cosa annusa la polizia"

Claudio Brigliadori
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Forse è vero, «la polizia annusa l'aria che tira». Ma anche gli intellettuali da tartufo non scherzano. Ginevra Bompiani è esimia rappresentante di quei salotti culturali (ben) pensanti capaci di condizionare la vita pubblica italiana. Parte di quella famosa classe dirigente a cui, da qualche tempo, l'Italia e gli italiani sembrano essere scappati dalle dita. Indecifrabili, imprevedibili.

 

L'unica soluzione, spesso, è ricorrere agli schemi mentali degli Anni di Piombo e dei movimenti di piazza. Così, spiega la scrittrice figlia del grande editore Valentino, è facile capire chi si celi le manganellate delle forze dell'ordine ai cosiddetti «studenti antifascisti» che martedì mattina hanno cercato di bloccare un convegno alla Sapienza a cui partecipavano un deputato di FdI e Daniele Capezzone. «Oggi mi ha fatto impressione vedere quanto danno ha fatto la Meloni premier in mezza giornata - esordisce la Bompiani ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, su La7-. Ha fatto pestare gli studenti e ha fermato le navi. Non è responsabile lei? Non ha mandato la polizia? Non ha bisogno di mandarla, la polizia ha sempre orecchio e naso molto fino e capisce subito che aria tira, lo capisce un minuto prima».

 

«Il pestaggio- prosegue imperterrita la Bompiani - è stato fatto perché studenti, in casa loro, non volevano che esponenti di Forza Italia (Fratelli d'Italia, ndr) parlassero. A casa loro, sottolineo». Nessuno ha avuto la prontezza di segnalare alla fine pensatrice che l'università non è solo casa degli antifascisti ma pure di tutti gli altri studenti che, ovvove, potrebbero non essere di sinistra. D'altronde, per chi non ha ancora capito che il Paese-Italia non è più "roba loro", come hanno sempre pensato, e che c'è vita fuori dal salotto, sarebbe stato difficile comprenderlo in poc

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