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Fuori dal Coro, orrore contro Rita Dalla Chiesa: "Non capisco. Una come lei..."

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«Buttare pietre così è assurdo». Rita Dalla Chiesa sbraita, gesticola, va su tutte le furie: in collegamento con Mario Giordano a Fuori dal coro, su Rete 4, ascolta in silenzio i sospetti e le congetture che gravano sulla cattura di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra finito in manette dopo 30 anni di latitanza. Dubbi che fin da subito sono diventati complottismo del più spinto. Una tesi, assai accreditata, è quella secondo cui l’erede di Totò Riina, gravemente malato, «non è stato preso ma si è fatto prendere». Sottintendendo, peraltro, una trattativa tra il mafioso e lo Stato, non meglio precisato. Lo stesso Stato che avrebbe chiuso un occhio, se non addirittura agevolato la sua fuga.

Ed è qui che la Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto ammazzato dalla Piovra nel 1982, perde la pazienza: «Dire “pezzi dello Stato” può essere qualunque cosa. Diteci chiaramente... C’è lì il comandante, ci sono i carabinieri... Purtroppo con questo arresto hanno sporcato la gioia della vittoria dello Stato sulla mafia. Tutte queste chiacchiere hanno sporcato la gioia, dal mio punto di vista». È significativo, leggere i commenti piovuti su Twitter. «Nessuno nega l’abnegazione di molti servitori dello Stato che ha permesso la cattura di questo criminalescrive un telespettatore-, ma tutti ci chiediamo chi è stato a rallentare la suddetta cattura. Non è pensabile che costui girasse indisturbato ovunque e nessun carabiniere lo abbia mai visto».

 

Altri risalgono a monte, per la più amara delle constatazioni: «Non capisco come una donna intelligente, che stimo e che ha vissuto un’esperienza così forte di ingiustizia, pensi ancora che lo Stato vinca...». No, da qualsiasi punto si affronti la situazione, forse non c’è niente da festeggiare.

 

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