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Rovelli, "posso?". Putin e Biden, il disegno che spiazza Formigli

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"Noi in Italia come in Inghilterra come negli Usa ci stiamo raccontando una storia e siamo in una bolla": Carlo Rovelli, ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita su La7, ha parlato della guerra in Ucraina facendo un ragionamento più ampio sull'Occidente e il resto del mondo. "Questa storia ha come protagonista la comunità internazionale, i buoni e i cattivi", ha continuato il fisico. Che poi, rivolgendosi al conduttore, ha chiesto: "Posso fare un disegno?". E ha cominciato a scrivere su un foglio: "Questo è il mondo con tutti i suoi abitanti, qui c'è un pezzettino ed è quella che noi chiamiamo comunità internazionale, il Canada, l'America, l'Inghilterra, l'Europa, l'Australia. Questo pezzettino si racconta questa storia in un momento in cui tutto il resto del mondo non ci crede. Non ci stiamo rendendo conto, come Occidente, che intorno ci sono 6 miliardi di abitanti, cioè la maggioranza degli abitanti del pianeta, che non credono alla nostra storia, a come la raccontiamo noi".

 

 

 

"Però è anche vero che in questo cerchio ci sono forse le più evolute democrazie del mondo", è intervenuto allora Formigli. E Rovelli ha replicato: "Vada lei in India, in Brasile, in Indonesia a dire questa cosa...". "I livelli di diseguaglianza che ci sono ancora oggi in India sono difficilmente tollerabili in un paese europeo no?", lo ha incalzato il conduttore. "Invece da noi stanno diminuendo?", ha controbattuto l'ospite. "No stanno aumentando, infatti quelle democrazie sono in crisi ma tuttora forse hanno ancora qualcosa da insegnare", ha ribadito Formigli.

Rovelli a Piazzapulita

 

 

 

Parlando, poi, del conflitto russo-ucraino nello specifico, il fisico ha spiegato: "Secondo la versione russa, una banda di cattivi di Kiev stava massacrando la popolazione del Donbass e nella sua grande generosità madre Russia ha deciso di aiutare i fratelli in difficoltà e di accettare dei sacrifici per salvare i poveri del Donbass da un massacro. In questo c'è qualcosa di vero". "Sì però poi esiste il diritto internazionale, che vieta di entrare in un altro Stato con i carri armati", ha replicato Formigli. Ma Rovelli è andato avanti: "Alla fine della seconda guerra mondiale, c'è stata l'idea di costruire una legalità internazionale: facciamo la guerra solo quando insieme votiamo e c'è un'assoluta maggioranza. Per un certo periodo questa idea ha retto. Poi però quando Bush padre ha fatto la guerra a Saddam Hussein perché aveva invaso il Kuwait, quella era approvata dalle Nazioni Unite e la stragrande maggioranza del mondo ha partecipato. Quell'idea di legalità internazionale è stata tirata giù a violenza dagli Usa".

 

 

 

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