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Conte, pizzino a Schlein: "Noi non la vediamo": come la smonta dalla Annunziata

Giuseppe Conte

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L’alleanza con il Pd? "Non c’è una concreta prospettiva, almeno nell’immediato, per una alleanza strutturale". Giuseppe Conte è netto. Niente involuzioni retoriche, stavolta. L’alleanza con il Pd non è qualcosa sul tavolo per il momento, dice il leader M5S a una settimana dal voto sulle amministrative. E non solo. A un certo punto della lunga intervista oggi 7 maggio da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più, su Rai tre, il presidente del Movimento 5 stelle tocca il nervo scoperto. Quello che forse sta dietro a quelle agende così impossibili da incastrare, da tenere lui e Elly Schlein lontani da qualunque iniziativa comune nelle ultime settimane: la lotta per la leadership del campo progressista. "Noi non vediamo nessuna prospettiva per cedere una leadership del campo progressista nel definire le battaglie da intraprendere, nel definire un futuro migliore", scandisce Conte.

E spiega che quelle portate avanti dai 5 Stelle sono "battaglie di frontiera", più avanzate insomma rispetto a quelle di un Pd che semmai "sta raggiungendo posizioni che noi già avevamo da tempo, anzi sono nostri cavalli di battaglia", come il salario minimo. Su altre le posizioni si resta distanti, come ai tempi del Pd di Enrico Letta. "Su altre posizioni non abbiamo registrato un effettivo cambiamento" con l’arrivo di Schlein, "come sul conflitto russo-ucraino e anche per quanto riguarda le tecnologie eco sostenibili, parlo di inceneritori che per noi sono banditi". Un problema? No, al contrario. "Credo che questo sia un bene", dice Conte. "Se non ci sono condizioni per convergere sul piano strutturale in un alleanza è bene che le forze progressiste" vadano avanti sulle loro battaglie, "noi conduciamo battaglie di frontiera come quella della riduzione del tempo di lavoro a parità di salario. Su queste battaglie noi continueremo per la nostra strada".

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