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Massimo Cacciari scatena il delirio a La7: "In tv così e se ne fott***"

Claudio Brigliadori
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Il grande ritorno di Massimo Cacciari in tv, dopo un’estate per lui insolitamente defilata. Il professore, anzi “il filosofo” come lo presenta con malcelato orgoglio Francesco Magnani, padrone di casa di L’aria che tira Estate su La7 (arrivato all’ultima settimana, perché lunedì prossimo passerà il testimone a David Parenzo per l’edizione “invernale” del talk fino a tre mesi fa in mano a Myrta Merlino). L’ex sindaco di Venezia si collega direttamente dal suo studio casalingo. Il tono e l’atmosfera sono decisamente più informali rispetto a quando dice la sua a Otto e mezzo, dall’amica Lilli Gruber. Forse un po’ troppo informale.

Su Twitter (pardon, X) i telespettatori che seguono la trasmissione in diretta impazziscono non appena notano un dettaglio: appese alla fornitissima libreria, tra un tomo di Martin Heidegger su Essere e Tempo e un saggio di Ludwig Wittgenstein, ecco comparire le grucce con vari pantaloni appesi. La discussione in studio, sui social diventa immediatamente secondaria. Gli “screenshot” di Cacciari con lo sfondo imbarazzante si moltiplicano, così come i commenti divertiti: «La disinvoltura del filosofo. Che va in collegamento con i pantaloni stesi alle sue spalle e se ne fotte», «Forse ’sta cosa dei collegamenti da casa ci sta sfuggendo di mano. Credo che nessuno ascolti Cacciari... tutti a guardare i pantaloni appesi!», fino all’immancabile punto interrogativo: «Ma era in mutande?».

 

E pensare che tra intelligenza artificiale, destino del governo (durerà a lungo, secondo il prof, perché l’opposizione non c’è) e caso Ustica («Amato nella sostanza dice che all’epoca l’Italia aveva, pur nell’alleanza Nato, una politica estera autonoma. Cosa che oggi non è») di carne al fuoco ce n’era pure tanta.

 

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