Michele Serra, "andassero loro a Gaza": la sparata sulla guerra tra Israele e Hamas
"Andassero loro a Gaza, comodo soffiare sul fuoco dalla scrivania". Michele Serra si allinea alla dottrina Corrado Formigli e attacca, in collegamento a Piazzapulita su La7, i cosiddetti "giornali delle destre", che chiedono a Israele, parola del conduttore, "di entrare a Gaza e ammazzare tutti quelli di Hamas".
Lo storico editorialista di Repubblica, quello della rubrica L'Amaca, il simbolo del radical-chicchismo da salotto che tanto piace a Fabio Fazio e al Pd, che accusa ai colleghi di parlare dal caldo delle loro redazioni. Tutto abbastanza surreale, ma tutto sommato anche questo rientra nelle dinamiche strabiche del conflitto tra Israele e i tagliagole islamici.
"Netanyahu molto peggio di Hamas": la vergogna di Ginevra Bompiani su Rete 4
"Ci sono persone che rischiano di prendersi una bomba in testa, persone che sono state sgozzate, ragazzi al rave party massacrati come al Bataclan a Parigi, capi religiosi che dicono che bisogna uccidere gli infedeli. E dall'altra parte rabbini ultra-ortodossi che pensano che i confini di Israele siano già scritti nel Pentateuco. Con quale faccia aggiungiamo la nostra miserabile pietruzza a questa specie di frana spaventosa che sta insanguinando mezzo mondo?". Quindi dopo le sparate contro la stampa, la stilettata politica di Mister Amaca: "Con la destra che ci ritroviamo, che Dio preservi Crosetto". Una valanga di critiche, al confine sottile con l'offesa, salutata da Formigli con un sorriso compiaciuto.
"Andassero loro a Gaza". Serra contro i giornalisti di destra, guarda il video di Piazzapulita
C'è spazio anche per la polemica su Gigi Hadid, la supermodella americana di origini palestinesi che ha criticato Israele per la reazione a Gaza. "Il governo israeliano le ha risposto... Il sito ufficiale di uno Stato che si è messo a battibeccare con una modella, ma come può? Ma a chi è stato affidato? Qualcosa ci sta decisamente sfuggendo di mano".
"Ma che ca*** dice? È stupida!": Bompiani insulta, Sallusti la zittisce (e Paolo Mieli la asfalta)