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Rampini, la vergogna dei cortei pro-Hamas: "Cosa hanno già cancellato"

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Federico Rampini è intervenuto a Tagadà, su La7, per parlare della situazione attuale in Medio Oriente e in particolare delle manifestazioni contro Israele, che nel corso dell’ultimo fine settimana si sono svolte anche negli Stati Uniti. “Continuano i cortei prevalentemente filo-palestinesi con dei segmenti importanti pro-Hamas - ha dichiarato Rampini - il 7 ottobre in queste manifestazioni o è stato cancellato subito o è stato ribaltato come se fosse colpa di Israele, per cui anche le atrocità commesse contro i bambini ebrei sono colpa di Israele”. 

“Tutto si riduce al regime di occupazione di Israele - ha proseguito - uso i termini che ricorrono in queste manifestazioni che sono molto a senso unico non solo perché si trascurano le atrocità commesse dai terroristi di Hamas. A proposito, ricordo che Hamas non rappresenta il popolo palestinese: l’ultimo sondaggio fatto a Gaza da uno studioso palestinese dava al massimo il 20-25% di consenso della popolazione verso Hamas, che è una dittatura feroce e non la legittima rappresentanza del popolo palestinese”. Tornando alle manifestazioni, Rampini ha aggiunto che “sono indifferenti al fatto che i bambini ebrei vengono maciullati e si disinteressano della sorte degli altri musulmani nel mondo”. 

 

“Ricordo - ha sottolineato - che il regime coloniale che più opprime i musulmani è la Cina. Al momento Pechino ha un milione di uiguri islamici nei campi di rieducazione. In queste ore il Pakistan, che è una teocrazia islamica, sta espellendo masse di profughi afghani che appartengono alla loro stessa religione e che però sono immigrati clandestini non graditi al regime. Queste grosse minoranze islamiche oppresse da altri regimi non interessano a chi fa i cortei pro-Hamas, che sono cortei anti-israeliani e in generale anti-occidentali. La colpa suprema di Israele - ha chiosato - è di essere parte dello schieramento occidentale che viene odiato da quei cortei”. 

 

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