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Tagadà, Federico Rampini: "Stati Uniti e Paesi arabi confusi"

Federico Rampini

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Federico Rampini, ospite di Tagadà su La7, nella puntata di oggi 16 novembre, fa una sua analisi sulla situazione attuale nella guerra fra Israele e Hamas lungo la striscia di Gaza: "Questa operazione è molto difficile. Gli strateghi a tavolino, cioè il 99 per cento di quelli che si esprimono, fanno le cose semplici quando non lo sono".

"Gli americani hanno due preoccupazioni di fondo", aggiunge la penna del Corriere della Sera, "il primo è che non vedono in Netanyahu, nelle cose che dice, nelle cose che lui fa, un piano convincente sul dopo Hamas. Dando per scontato e non lo è affatto che si riesca a decapitare questa organizzazione terroristica, poi chi governerà la Palestina? Come? E con quale legittimità?". Questo, prosegue Rampini, "è un tema enorme sul quale gli Usa premono su Netanyahu. Finora le sue risposte vanno in direzione di una occupazione militare che per Biden è inaccettabile, insostenibile".

 

 

"E lo è anche per i Paesi arabi islamici moderati che hanno avuto una evoluzione molto positiva verso Israele. Questo fronte arabo ha bisogno di essere rassicurato. Desidera la scomparsa di Hamas. Che sia eradicata, che sparisca. Egitto, Arabia Saudita", conclude Federico Rampini, "fanno il tifo per una decapitazione di Hamas ma non basta. Sono confusi, come gli Stati Uniti, pensano che Netanyahu non abbia le idee chiare. Non hanno fiducia". 


Qui, l'intervento di Federico Rampini a Tagadà

 

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