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Che tempo che fa, Fiorello gela Fabio Fazio: "Sei un uomo Rai pagato da altri"

Daniele Priori
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Amadeus e Fiorello fanno la tregua con Fazio: «Sei un uomo Rai pagato da altri. Questo alla Rai piace molto», mitraglia subito Fiore con la sua ironia. «Sì ma la maglia col 9 di Thuram esposta dietro non ve la perdoneranno», risponde don Fabio. Alla fine sulle regole e i divieti che lo stesso Amadeus (con la Rai) hanno dato agli artisti del Festival vince la scaramanzia del direttore artistico che ci va di fair play: «Vi pare che potevo mancare questo collegamento con Fabio e Luciana?» esordisce ecumenico Amadeus mentre i due, ormai ben affacciati sul Nove a Che tempo che fa, continua a guardare Inter-Juve su Dazn. «Pensate quante liberatorie abbiamo dovuto firmare!».

La prima sessione di vigilia solenne della 74esima edizione del Festival di Sanremo Amadeus e Fiore del resto l’avevano già celebrata da Mara Venier a Domenica In dove il direttore artistico ha sottolineato il pienone di folla già accorsa nella città rivierasca dove la gara all’interno dell’Ariston inizierà solo domani sera. «Qui a Sanremo c'è già tanta gente da tutta Italia. Questo mi riempie di gioia: sarà una festa» ha detto Amadeus. «E io sono felice perché sono circondato da tanti amici».

 

Quasi a voler introdurre il suo amico complice di sempre Fiorello entrato in scena travestito da Batman e affiancato da Fabrizio Biggio nei panni di Wonder Trans. Impossibile quindi non per Ama non far un viaggio nelle quattro edizioni trascorse, dove Fiorello è stato il sodale inseparabile del conduttore ravennate. «Al primo festival ho pensato che avessero chiamato me perché non avevano trovato nessun altro e l’ho fatto con la spensieratezza di chi è convinto che non ce ne sarebbe stato un secondo. Questo atteggiamento mi ha permesso di fare un festival in libertà. Se doveva essere uno solo, almeno sarebbe stato come piaceva a me».

Il secondo poi, invece, è arrivato nel 2021, in piena pandemia. E sarà ricordato per sempre per due ragioni: l’aver portato il rock a trionfare con la vittoria che ha di fatto lanciato i Maneskin verso il successo mondiale. Tutto ciò avvenuto in un teatro vuoto. «Quando rivedo le immagini del 2021 con l’Ariston vuoto non posso non ringraziare ogni singola persona che è salita su quel palco. Quattro anni che non si possono dimenticare» ha detto ancora Amadeus che, facendo poi un salto lungo cinque anni, ha ricordato ancora il ruolo della sua famiglia e del figlio José nell’aiutarlo a conoscere gli artisti più giovani. «Io stesso mi sento come un ragazzino che sognava di giocare a pallone e si ritrova a giocare la finale di Champions League» ha concluso Amadeus.

 

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