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In mezz'ora, la vittoria di Monica Maggioni dopo l'addio di Lucia Annunziata: ecco le cifre

Klaus Davi
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CHI SALE (In mezz’ora)
Non era facile raccogliere lo scettro da una giornalista impegnativa come Lucia Annunziata e Monica Maggioni ne era consapevole. Per questo, pur mantenendo il brand e in parte la costruzione, il format ha subito alcune modifiche, dallo studio più ampio alla formula che si avvicina di più al classico talk show, alla seconda parte denominata Il mondo di In mezz’ora più lunga. 

Ma il pubblico sembra aver gradito. Certamente hanno aiutato le emergenze internazionali e la campagna elettorale in corso. Domenica la prima parte era dedicata alle rivolte dei campus Usa e allo studente italiano incaprettato dai poliziotti di Miami mentre nella seconda spazio all’emergenza sanitaria, con bel reportage da un ospedale calabrese e focus sui medici arrivati da Cuba, e intervista a Samantha Cristoforetti. 

 

Maggioni ha voluto dar spazio a inchieste su temi che la tv generalista affronta di rado, come le stragi in Burkina Faso e le violenze sui minori nel carcere Beccaria di Milano. Poteva sembrare un rischio ma anche l’ultima puntata ha ottenuto 861.000 spettatori (7% di share) nella 1ª parte con calo fisiologico nella seconda che comunque ha toccato picchi del 5%. Il profilo del pubblico ricalca quello dell’Annunziata, con laureati al 10% di share, grandi centri al 9% e un interessante 6% tra i teenager. Bacino pregiato per le pianificazioni pubblicitarie.

 

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