Enrico Papi, clamoroso retroscena: "Chi mi ha cambiato la vita"

di Daniele Prioridomenica 25 maggio 2025
Enrico Papi, clamoroso retroscena: "Chi mi ha cambiato la vita"
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Enrico Papi dopo quasi trent’anni riparte dal via o meglio da Sarabanda la sua trasmissione divenuta cult che da stasera torna in prima serata su Italia 1 per trasformarsi in Sarabanda Celebrity. Una sfilata di grandi nomi che hanno a che fare con la musica. Cantanti sanremesi personaggi famosi con una sola dote necessaria da condividere: la passione per la musica. Il quiz musicale- prodotto da Banijay Italia - che ha appassionato milioni di telespettatori si rinnova, combinando tradizione e novità in una sfida a tutto ritmo. Otto celebrità, divise in due squadre da quattro, si affronteranno tra hit, memoria, intuizione e aneddoti.
L’obiettivo: accumulare punti e jolly per affrontare al meglio il 7X30. Protagonisti della prima puntata in onda stasera saranno: Sabrina Salerno, Anna Tatangelo, Giulia Salemi e Orietta Berti per la squadra femminile e Sergio Friscia, Riccardo Fogli, Filippo Bisciglia, Rosa Chemical per il team maschile.

Ben trovato, è proprio lei Papi “quello di Sarabanda”? Cosa si aspetta?
«Sono molto curioso. Perché comunque è bene precisare che parliamo di un’edizione celebrity quindi sarà diversa da quella classic che tutti ricordano. Però chissà che non possa essere un preludio magari proprio per riportare in onda il formato tradizionale che secondo me è ancora attualissimo. Inutile negare che l’emozione è tanta anche perché sono passati quasi trent’anni dalla prima puntata!».

Lei però in trent’anni sarà un po’ cambiato o è sempre il solito monello della televisione?
«Io sono cambiato proprio con Sarabanda! All’inizio ero entrato in Mediaset per fare il gossipparo tra virgolette, poi mi è stato chiesto di fare un altro tipo di programma. Io ho accettato chiedendo però che si potesse fondare sulla musica che è la mia grande passione. Così mi sono costruito questa trasmissione che nel corso degli anni, come si dice, ha fatto epoca».

Oltre i vip rivedremo anche i campioni storici come l’Uomo Gatto o la Professora?
«No, non ci saranno perché loro, che sono stati davvero eccezionali, bravissimi, restano però legati a quell’epoca. Se io potessi oggi, invece, vorrei davvero dare spazio a nuovi campioni perché sono sicuro che in giro per l’Italia se ne nascondono davvero tanti! Ma invece la sa una cosa che ho notato tra le celebrities?

Ci dica pure...
«Che sono proprio loro, nel gioco, a trasformarsi, quasi prendendo le sembianze dei campioni storici come l’Uomo Gatto, Tiramisù, Coccinella (ride, ndr). Questo succede, in qualche modo, proprio perché il grande gioco della musica ci prende e ci accomuna tutti. Quando riconosciamo melodie particolarmente famose, il riflesso è immediato e viene naturale dire il titolo del brano. Poi chi è davvero bravo lo indovina pure!».

Con qualcuno dei concorrenti storici è rimasto in contatto?
«Facendo questo lavoro è molto difficile mantenere i contatti. Però di certo li tengo tutti tatuati per sempre nel mio cuore».

Lei ha dichiarato di aver vissuto in America durante i suoi momenti di stacco dalla tv. Cosa proporrebbe oggi, per la tv di casa nostra prendendo spunto da quella americana?
«Ho visto tanta tv americana, l’ho studiata e mi sono anche divertito perché sono un addetto ai lavori ma sono anche un telespettatore. Per cui sperando di non sembrare presuntuoso, mi sento di dire che noi italiani, in termini di messinscena televisiva, siamo superiori agli stessi americani, perché siamo veramente bravi».

È un assioma o parla con delle prove a sostegno della sua tesi?
«Beh, posso dirle che quando ho avuto l’onore di condurre La ruota della fortuna su Italia 1 avevamo realizzato una messinscena talmente moderna che vennero a farci visita proprio gli inviati di una produzione americana per vedere da vicino e cercare di capire quale fosse il nostro segreto».

Quindi cosa manca alla tv italiana?
«Deve tornare a guardare nuovamente al mondo dei più giovani, puntando a far appassionare al prodotto televisivo anche un target d’età più basso. Sarabanda ai suoi tempo aveva un pubblico molto giovane, non so se sarà mai più possibile arrivare di nuovo a certi livelli di popolarità tra i ragazzi».

Oggi i più giovani hanno sostituito lo schermo del televisore con quello dello smartphone. La tv la guardano in pillole tra YouTube e social. Non trova sia così?
«È così ma dovremmo tornare a concepire la televisione come qualcosa da gustare seduti, tranquilli, come se stessimo vedendo un bel film sul divano, con gli amici, in famiglia perché la tv non è stata pensata come un fast food».

Tornando agli americani, il presidente Trump è una celebrity che sarebbe adatta alla nuova Sarabanda?
«Certamente sì. Del resto è stato anche un uomo di televisione».

Lei ha ricordato di essere arrivato a Mediaset prendendo il posto di Vittorio Sgarbi, un altro animale televisivo di primo livello.
«Vittorio è un grande personaggio al quale voglio sinceramente bene. Ho sempre pensato che sia stato per me anche un portafortuna».

È vero che a volerla fu Silvio Berlusconi in persona?
«Io devo tantissimo a Silvio Berlusconi. È stato l’uomo che mi ha cambiato la vita offrendomi l’opportunità di entrare in questa grande famiglia che è Mediaset. Non potrò che essergli grato per sempre».