Mountainhead, la serie sui potenti sembra realtà

di Leonardo Iannaccisabato 9 agosto 2025
Mountainhead, la serie sui potenti sembra realtà

2' di lettura

Più che una fantascientifica ed emozionante serie televisiva sembra un veritiero specchio della realtà attuale nella quale le forze economiche dei pochi magnati della terra che si dividono il potere economico sono protagoniste di eventi a tal punto incredibili da diventare possibili se non reali.

Stiamo parlando di Mountainhead, il primo lungometraggio scritto e diretto da Jesse Armstrong, il creatore di Succession, e visibile dal 12 settembre in esclusiva su Sky Cinema e, in streaming, solo su NOW. Giá candidato agli Emmy Awards 2025 nella categoria Miglior film per la televisione e realizzato da HBO, Mountainhead vede un cast importante che contempla nei ruoli dei quattro protagonisti Steve Carell, Jason Schwartzman, Cory Michael Smith e Ramy Youssef.

La particolarità di questo interessante film è la surreale ma possibile attinenza con la realtà visto che vede i protagonisti vivere situazioni simili a quelle dell’attuale panorama economico internazionale. Si intravedono, difatti, espliciti riferimenti a personaggi reali, a “mister Amazon” Jeff Bezos e all’ad di Microsoft, Bill Gates, idealmente trasfigurabili nella sinossi di Mountaihead che qui riassumiamo: nello sfondo di una crisi internazionale in costante evoluzione, mister Randall (interpretato dal bravo attore nasuto Steve Carell), Hugo (Jason Schwartzman), Venis (Cory Michael Smith) e Jeff (Ramy Youssef) sono quattro miliardari legati all’inizio del film da un’amicizia nata anni prima all’interno della stessa estrazione tecnologica. E qui il richiamo a Microsoft, Amazon, ai social o alla Apple è evidente.
Trattasi di un ristretto club che raggruppa gli uomini più ricchi del pianeta. Ma qualcosa cambia: quando Hugo accoglie “i Brewsters” nella lussuosa magione sulle montagne per un weekend esclusivo tra uomini altamente selezionati, il loro iniziale idillio e la stessa amicizia di lunga data vengono interrotte improvvisamente da eventi inattesi e da notizie di violenti disordini in tutto il mondo. Accadimenti causati proprio dai nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa sviluppati da Venis. Un suo softwere è andato improvvisamente in tilt.

Qualcosa bisogna fare, i rispettivi patrimoni vengono messi innanzi a tutto visto che le nazioni sembrano davvero sull’orlo del collasso politico ed economico. Così i magnati in questione, assai cinicamente si affrettano a pianificare la gestione della crisi ma solo a proprio vantaggio con in gioco una posta sempre più alta che metterà a rischio non solo le loro fortune e le rispettive amicizie, ma anche il futuro stesso dell’umanità. Un film a metà fra il drammatico e la denuncia sociale che punta il dito contro la tecnologia più esasperata e che, in caso di incidente, ipotizza un’apocalisse digitale senza precedenti. Secondo la morale del film lo fa portando i quattro magnati alla disperazione e il mondo intero al caos. Fantascienza? Mah... Quando Bezos, Gates e compagnia cantante vedranno Mountainhead scoppieranno a ridere o tremeranno all’idea? Ci piacerebbe tanto saperlo.